
Omicidio Nada Cella, nuovo audio della super testimone: “Eravamo in 5, le altre non parlano”
Spunta un nuovo stralcio della telefonata anonima a casa di Marco Soracco, tre mesi dopo l’omicidio di
Nada Cella: “Eravamo in diverse, io non so perché le altre non parlano”
“Ma pensa un po’ che il sospetto mi è venuto al pomeriggio quando l’ho saputo… E ho detto ‘Madonna, ma
dici che questa mattina ‘quella’ è andata a fare una cosa così?’. Poi abbiamo parlato con qualche ragazza
tra noi ha detto sì, che ha l’ardire, quando dice ‘ti spacco la testa in due’”. Si la conoscono signora. È che
stanno tutte zitte. Le altre stanno tutte zitte ma eravamo diverse. Io non faccio nomi ma eravamo diverse,
io non so perché le altre non parlano. Eravamo in cinque”. Sono queste le parole pronunciate dalla super
testimone dell’omicidio di Nada Cella, uccisa a 24 anni nello studio di Chiavari dove lavorava come
segretaria il 6 maggio 1996, nell’audio diffuso quest’oggi dalla Procura di Genova. Si tratta di un nuovo
estratto della telefonata effettuata da una donna, rimasta anonima, a casa di Marco Soracco, che asseriva
di aver visto la principale sospettata e ad oggi unica indagata dell’omicidio, l’ex insegnante Annalucia
Cecere, sporca di sangue sotto lo studio del commercialista e datore di lavoro di Nada.
L’appello della madre di Nada Cella: Non abbia paura, si faccia avanti
L’intercettazione telefonica, diffusa dagli inquirenti con lo scopo di rintracciare la donna che effettuò la
chiamata anonima, risale al 9 agosto 1996, circa tre mesi dopo il delitto ed è ora elemento di indagine.
Audio che ha spinto la madre di Nada Cella, Silvana, a fare un appello proprio alla donna che tanti anni fa ha
fatto queste telefonate anonime: “Non abbia paura, si faccia avanti…. lei e le altre di cui parla”. Nello stralcio
precedente, la stessa voce anonima, raccontava di aver visto una donna uscire dal portone dell’omicidio il
giorno del delitto nascondendo qualcosa nel suo scooter e risultando sporca di sangue: “L’ho vista che
andava via col motorino, l’ho vista tutta sporca che metteva tutto sotto la sella. L’ho salutata e manco mi ha
guardata. Le dico la verità. L’ho vista quindici giorni fa nel carruggio e non mi ha nemmeno guardata”.
Le analisi sulle tracce di sangue trovate sullo scooter di Annalucia Cecere
E la possibile svolta all’indagine per omicidio riaperta dopo 25 anni potrebbe arrivare proprio grazie al
motorino dell’indagata che gli inquirenti hanno sequestrato nei giorni scorsi e sul quale sono state trovate
tracce di sangue. Le analisi ordinate dalla Procura chiariranno a chi appartengono quelle tracce: gli uomini
della scientifica dovranno infatti eseguire alcune analisi irripetibili per estrarre il Dna. Lo scooter,
immatricolato negli anni Novanta, è stato sequestrato nelle scorse settimane alla Cecere che lo teneva in
un box a Boves, dove vive oggi. Annalucia Cecere, oggi 53enne, è indagata con l’accusa di omicidio di Nada
Cella, mentre il commercialista Marco Soracco e la madre Marisa Bacchioni sono indagati per false
testimonianze rese al pm.