Il piccolo Christian, travolto e ucciso a 3 anni. L’automobilista sotto choc: «Madonna santa, che ho fatto…»
Il 51enne al momento è denunciato a piede libero, ma
potrebbe finire in carcere in base alla seconda parte di
test tossicologici. La sua versione coincide con quella di
un testimone chiave
Stava andando al mare a Napoli con la mamma, il piccolo Christian, di appena tre anni. Doveva essere una
giornata di relax e spensieratezza, invece si è trasformata in un assurdo lutto. A spezzare la sua
giovanissima vita è stata una Suzuki, piombata all’improvviso sul marciapiede. A ucciderlo, un uomo che
aveva sterzato bruscamente dopo una distrazione fatale.
L’uomo, 51 anni, arrestato dalla polizia municipale e portato dagli agenti in ufficio, è apparso in lacrime e
sotto choc. Con la forza della disperazione, resosi conto delle conseguenze del suo errore, ha spiegato di
essersi fatalmente distratto. «Ero su via Marco Polo e ho incrociato una persona che conosco, ho staccato
gli occhi dalla strada e mi sono girato per salutarlo» – la versione dell’uomo – «Mi sono accorto che stavo
andando fuori strada, ho sterzato bruscamente ma era già troppo tardi. Madonna santa, che ho fatto, che
cosa ho combinato…».
Il piccolo Christian, due giorni fa, stava camminando accanto alla mamma su un marciapiede molto stretto.
Il 51enne automobilista, denunciato, è ora accusato di omicidio stradale e lesioni, dopo aver ferito anche la
mamma del bambino. Al momento, come spiega Giuseppe Crimaldi su Il Mattino, è denunciato a piede
libero, ma la sua posizione dipenderà dall’esito degli esami tossicologici a cui è stato sottoposto. Il primo
test, effettuato subito dopo il tragico incidente, aveva dato esito negativo. Esclusa quindi un’assunzione
recente di alcol, stupefacenti o farmaci. I campioni ematici dell’automobilista sono però stati inviati al
laboratorio di analisi di Medicina legale del Policlinico, per un altro esame, più approfondito. I risultati
dovrebbero essere pronti entro mercoledì prossimo.
C’è anche un super-testimone dell’incidente: si tratta di un uomo che, affacciato al balcone di casa, ha assistito a tutta la scena. La testimonianza dell’uomo ha fornito maggiori dettagli agli investigatori sulla dinamica dell’incidente: la Suzuki procedeva regolarmente quando, all’improvviso, ha iniziato a zig-zagare. L’auto ha poi sbandato, urtando prima un’auto parcheggiata e poi, una volte oltrepassato il cordolo del marciapiede, travolgendo Christian e la sua mamma. Se da un lato questo conferma la versione resa dall’indagato, dall’altro evidenzia la tragica fatalità: un paio di secondi e qualche centimetro di differenza avrebbero cambiato tutto e non si starebbe piangendo una giovanissima vita. Le indagini, comunque, continuano: per oggi si attende l’esito di altri esami, che stabiliranno la velocità esatta con cui si muoveva la Suzuki guidata dal 51enne. E sul corpicino di Christian, oggi, si svolgerà l’autopsia. Al termine di questa, la salma sarà affidata dal pm ai familiari, che potranno dare l’ultimo, straziante saluto al piccolo.