Halloween Ends, il film con Jamie Lee Curtis è una danza macabra che diventa un’autorigenerazione del male

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Fin dal suo debutto sul grande schermo, Michael Myers ha sempre incarnato un nervo scoperto della società americana. Per John Carpenter, quella mostruosa figura da lui ribattezzata “The Shape”, “L’ombra”, era una pungente critica all’apparente perfezione della società americana, cresciuta col mito della sicurezza e scossa dalle fondamenta da un assassino senza volto e senza parola, capace di insinuarsi nelle case e nella mente delle sue vittime. Con la sua trilogia reboot, aperta nel 2018 e collegata direttamente al capostipite della serie, David Gordon Green ha cavalcato brillantemente questa idea. Nel suo Halloween, Myers è il simbolo dell’esistenza della sua nemesi Laurie Strode, consumata nella paura di un suo ritorno; posta in gioco ancora più alta per Halloween Kills, in cui il mostro diventava la miccia per il peggior populismo e la più cieca sete di vendetta. Arriviamo quindi ad Halloween Ends, da oggi nelle sale italiane.

Dal 31 ottobre 2018, Laurie Strode (l’inossidabile Jamie Lee Curtis ) ha compiuto lo stesso difficile processo del genere umano negli ultimi anni: fare i conti con un evento tragico e quasi insostenibile, cercando al tempo stesso di ricostruire una nuova esistenza sui lutti e sulle macerie. Dopo la tragica scomparsa della figlia Karen, insieme a lei c’è la nipote Allyson (Andi Matichak), che proprio su imbeccata della nonna comincia a frequentare Corey Cunningham (Rohan Campbell), a sua volta alle prese con un evento traumatico. Qualche anno prima, il ragazzo ha infatti accidentalmente ucciso un bambino a cui stava facendo da babysitter. Per la legge Corey è un uomo libero, ma per una comunità ancora sconvolta come quella di Haddonfield è un nuovo elemento di disturbo, da guardare con diffidenza e malcelato astio.

Halloween Ends: il ritorno di Michael Myers in un horror sul nostro difficile presente

David Gordon Green intercetta ancora una volta lo spirito del nostro tempo, mostrandoci una comunità lesa nell’orgoglio e nello spirito, che porta chiaramente sul corpo le cicatrici dei colpi inferti da Michael Myers, nonostante il mostro sia apparentemente scomparso dalla circolazione. Purtroppo, le divisioni in clan, l’addossamento reciproco delle colpe, la ghettizzazione delle figure scomode e la sostituzione del dialogo e della solidarietà con risse fisiche e verbali sono dinamiche ormai familiari a chiunque, che sorprendentemente rendono Halloween Ends uno dei primi progetti hollywoodiani capaci di raccontare l’atmosfera post-covid e le conseguenti tensioni sociali.

Su questo interessante spunto di partenza, il regista innesta una non altrettanto convincente riflessione sull’autorigenerazione del male, che ha per simbolo proprio Corey. «La storia si ripete due volte: la prima volta come tragedia, la seconda volta come farsa», recita l’adagio. La farsa in questo caso è rappresentata da un ragazzo che, spinto dalle asperità dalla vita e dall’odio riversato su di lui, decide di diventare un vero e proprio imitatore di Michael Myers, indossandone anche l’iconica maschera con l’obiettivo di farsi giustizia da solo. The Shape, nascosto nelle fogne come l’It di Stephen King, diventa addirittura una sorta di suo mentore, togliendogli le castagne dal fuoco in più di uno scontro fisico. Una scelta spiazzante, accompagnata dall’inattesa svolta dark della stessa Allyson, con cui Corey dà vita a una storia d’amore pericolosa e maledetta.

Il passato e il presente del franchise

Halloween Ends

In questo bizzarro e frastagliato insieme di temi e suggestioni, l’unica certezza è proprio Michael Myers, sempre e comunque fedele alla sua figura di mostro assetato di sangue, con l’ossessione di Laurie e della casa in cui ha mosso i primi crudeli passi come spietato killer. Anche in Halloween Ends, che come sottende il titolo chiude l’arco narrativo di David Gordon Green, Michael è più che mai una vera e propria cosa da un altro mondo: un essere alieno ma coerente in un mondo governato dal caos. Per sottolineare la sua essenza, il regista doppia il tutt’altro che casuale omaggio al film di Christian Nyby e Howard Hawks inserito da John Carpenter   nel capostipite della saga, facendo guardare a Corey e alla sua sfortunata vittima proprio La Cosa  , sublime adattamento dello stesso Carpenter.

La violenza del mostro è come sempre efferata, fumettistica, eccessiva; i suoi movimenti sono ancora incredibilmente fulminei, quasi supereroistici; la sua resistenza ai colpi subiti è ormai un marchio di fabbrica. A cambiare in questo caso è l’orizzonte delle sue azioni, dal momento che, come ampiamente annunciato dal materiale promozionale, Halloween Ends ruota intorno allo scontro decisivo con Laurie, final girl per eccellenza del genere horror. Uno showdown inizialmente troppo psicologico, che ha però il merito di chiudere in maniera convincente le parabole narrative di queste due schegge impazzite della società, condannate a essere indissolubilmente legate fra loro.

Halloween Ends: sarà veramente la fine?

Halloween Ends

Halloween Ends appare come l’anello più debole della nuova trilogia del franchise, sia dal punto di vista dei contenuti sia sul fronte della tensione e della suspence, meno convincenti del solito. Non sappiamo se questo sarà effettivamente il capitolo finale di un franchise che nel corso di quasi 45 anni ha avuto diverse morti e resurrezioni, ma l’epilogo di Halloween Ends ha il pregio di mettere in discussione le nostre credenze in termini etici e morali, con un prefinale particolarmente ambiguo e coraggioso. David Gordon Green ci suggerisce che, proprio come un virus, il male si diffonde e si propaga in maniera difficilmente intuibile e contrastabile. Forse allora, parafrasando Francesco Guccini, “Da qualche parte un giorno, dove non si saprà, dove non l’aspettate, Michael Myers ritornerà”

Con una madre scream queen nel capolavoro Psycoper Jamie Lee Curtis diventare regina indiscussa dell’horror era, forse, decisamente un destino. Meno, a conti fatti, conquistare come sovrana del genere un Leone d’oro alla carriera, ricevuta stasera dalle mani di Roberto Cicutto, produttore cinematografico, sul palco del Palazzo del cinema in questa Mostra di Venezia 2021. Dove si è mai vista infatti un’urlatrice ricevere un premio così importante?PauseUnmute

Un’urlatrice ancora in attività, sia chiaro. Stamattina, fuori concorso, è stato presentato con successo Halloween Killsennesimo capitolo, il dodicesimo, dell’immortale saga horror Halloween dove Jamie lotta ancora contro lo psicopatico Michael Myers – che dà la caccia a Laurie Strode dal 1978.

Tuttavia JLC non è stata solo una delle dive assolute degli slasher, è stata anche un’interprete versatile, autoironica e talentuosa. Capace di spaziare fra i generi più disparati – diventando, con il suo fisico perfetto, una delle icone per eccellenza degli anni 80. Ma, e con lei che approva e difende il titolo conquistato, sono i film della saga Halloween ad averle dato l’immortalità.

Jamie Lee Curtis halloween leone d'oro

Jamie Lee Curtis: i genitori celebri

Nata a Santa Monica nel 1958, la piccola Jamie è la secondogenita di una delle power couple più celebri di Hollywood. Quella formata dagli attori Tony Curtis e Janet Leigh. Un amore contro tutto e tutti quello che nasce fra le due star, agli albori degli anni 50, quasi costretti dai rispettivi studios a non pronunciare il fatidico sì per non rovinare le loro carriere.

Tony Curtis all’epoca è infatti uno degli attori emergenti più amati, mentre Janet è diventata famosa grazie al ruolo di Meg in Piccole donne con Liz Taylor. Due giovanissimi interpreti in rampa di lancio insomma.

Kelly Lee Curtis, Tony Curtis, Janet Leigh e la neonata Jamie Lee.

Dopo le nozze nasce nel 1956 la primogenita Kelly, i due recitano insieme in film importanti come Il mago Houdini e due anni dopo arriva Jamie. La coppia divorzierà nel 1962, non prima però di essere entrati nella leggenda grazie a due film epocali. Tony infatti, nel 1959, è lo straordinario mattatore, insieme a Jack Lemmon, di A qualcuno piace caldo.

Mentre Janet, l’anno dopo, conquista un posto nell’immortalità grazie a Psyco di Alfred Hitchcock. Dove, dopo soli quaranta minuti di film, viene trucidata sotto la doccia in una delle scene più famose della storia del cinema. Con il suo urlo entrato di diritto nell’immaginario collettivo.

Il successo della saga Halloween

Affascinata dal mondo “dorato” dei suoi genitori, Jamie Lee ancora adolescente decide che la sua strada sarà il cinema. E dopo qualche particina in telefilm come Colomboaccetta il ruolo da protagonista in un film dell’allora sconosciuto John Carpenter. Futuro regista di 1997: Fuga da New York La cosa. Siamo nel 1978 e Carpenter è pronto a rivoluzionare il genere horror con il suo Halloween – La notte delle streghe.

Jamie Lee Curtis halloween leone d'oro

Il regista però inizialmente non è convinto di scritturare Jamie Lee – è la moglie-produttrice Debra Hill che lo convince, dicendogli che far recitare la figlia di Janet Leigh avrebbe portato molta pubblicità al film. Mai intuizione fu più azzeccata. Halloween – La notte delle streghe infatti è il primo slasher a sbancare i botteghini di tutto il mondo.

E a diventare una saga ancora oggi in divenire, con al centro sempre lui, Michael Myers, lo psicopatico serial killer famoso per il volto coperto da una maschera bianca inespressiva.

Jamie Lee Curtis con li Leone d’oro alla carriera. (Getty Images)

L’attrice diventa una istant scream queen e tornerà al cinema diverse volte per sconfiggere una volta per tutte Myers. Tra cui vent’anni dopo l’esordio in un riuscitissimo sequel, poi nel 2018 un altro Halloween,mentre a Venezia verrà proiettato  Halloween Kills diretto da David Gordon Green. Laurie Strode questa volta riuscirà ad averla vinta?

Halloween Kills: un film quasi tutto al femminile

Dopo il sequel del 2018, sempre diretto da David Gordon Green, a Venezia è arrivato il penultimo capitolo del franchise (l’ultimo è previsto per il 2022), e l’attesa era altissima. Il film riprende gli eventi immediatamente successivi al finale del precedente, con Laurie Strode, sua figlia Karen e la nipote Allyson convinte di aver finalmente ucciso Michael Myers nel seminterrato di casa.

Ma il pazzo mascherato ha la pellaccia dura e il rituale bagno di sangue ricomincia. Così, le donne della famiglia Strode si uniscono a un gruppo di altri sopravvissuti, decise a dare la caccia a Michael. Ma qualcosa ci dice, visti i precedenti, che il compito non sarà facile. Halloween kill arriva nelle sale il 14 ottobre.