Guerra nucleare, le previsioni choc: «34 milioni di morti nelle prime ore». Le città italiane più a rischio

Guerra nucleare, le previsioni choc: «34 milioni di morti nelle prime ore». Le città italiane più a rischio

Da Napoli a Vicenza, Gaeta e Taranto, solo nelle prime ore i morti sarebbero decine di migliaia. Il terrificante studio di Iriad – Archivio Disarmo

Guerra nucleare, le previsioni choc: «34 milioni di morti nelle prime ore». Le città italiane più a rischio

Una guerra nucleare sarebbe una carneficina in Europa e nel mondo. E da Iriad – Archivio Disarmo arriva una prima previsione terrificante: solo nelle prime ore di un eventuale conflitto atomico, il numero di vittime sarebbe clamoroso, di circa 34 milioni di persone. Per la valutazione choc, Iriad ha utilizzato il modello di scenario elaborato da Alex Wallerstein e applicato dall’Università di Princeton. Lo scenario, soltanto ipotizzato, vedrebbe da una parte i russi ricorrere ad armi nucleari infrangendo così il patto non scritto che trattiene le potenze nucleari dal ‘primo uso’, e dall’altra la eventuale risposta degli Stati Uniti.

Guerra nucleare, la previsione choc

Con armi convenzionali o nucleari? «L’interrogativo ‒ osserva Fabrizio Battistelli, presidente di Archivio Disarmo ‒ è drammaticamente attuale perché da esso dipende l’interruzione o al contrario l’intensificazione di un’escalation nucleare. In quest’ultimo caso si passerebbe dalle testate tattiche a quelle a medio raggio (oltre 500 km.) dirette alla regione europea e da queste a quelle strategiche, dirette ai territori delle due maggiori potenze nucleari, gli Stati Uniti e la Russia». E «si tratta di scenari che presso gli stati maggiori delle superpotenze sono allo studio da sempre e che da quando i russi hanno invaso l’Ucraina vengono aggiornati a Mosca e a Washington giorno per giorno, se non ora per ora».

Quali sarebbero gli obiettivi russi in Italia?

In caso di un’escalation nucleare, pur limitandosi all’intervento di armi nucleari ‘tattiche’, le conseguenze sarebbero catastrofiche. Le bombe russe potrebbero attaccare obiettivi in Italia ‘paganti’ dal punto di vista militare, quali basi aeree e navali e comandi Nato. Secondo Iriad – Archivio Disarmo, prime nel mirino sarebbero le basi Nato di Ghedi (Brescia) e Aviano (Pordenone) che ospitano insieme circa 40 testate nucleari. Ulteriori bersagli potrebbero essere rappresentati da altre basi e comandi militari Nato quali Vicenza (Caserma del Din e Caserma Ederle), Livorno (Camp Darby), Gaeta, Napoli (Naval Support Activity), Taranto, Sigonella (Naval Air Station).

Secondo la simulazione, pubblicata sulla rivista on line di Archivio Disarmo «Iriad review. Studi sulla pace e

sui conflitti», il bombardamento russo degli obiettivi sopracitati provocherebbe almeno 55mila morti e

oltre 190mila feriti. La gran parte delle vittime deriverebbe dai bombardamenti degli obiettivi in prossimità

delle città: Napoli (circa 21mila morti e 109mila feriti), Vicenza (12mila morti e 45mila feriti), Gaeta (12mila

morti e 5mila feriti) e Taranto (7500 morti e quasi 27mila feriti). Al danno umano va aggiunto quello economico che il blocco di infrastrutture e di centri nevralgici provocherebbe sull’intera Penisola e quello ù

ù

ambientale provocato dal fall out nucleare e dalla persistenza delle radiazioni.

«Prevedere lo scenario peggiore non significa contribuire a determinarlo ma, al contrario, contribuire a prevenirlo», sottolinea Francesca Farruggia, segretario generale di Archivio Disarmo. Aderendo a un ragionamento che riprende il pensiero strategico classico, basato sul worst case, l’obiettivo di Archivio Disarmo è mettere in guardia nei confronti di una minaccia altamente improbabile, ma terrificante. «Come noi e con molti più mezzi di noi, confidiamo che allo stesso obiettivo stiano lavorando i governi, le organizzazioni internazionali di cui fa parte l’Italia e le Nazioni Unite», fa sapere Iriad.