Giorgia Meloni, primo compleanno da premier: è lei la più amata dagli italiani

Da outsider a leader. Da “underdog”, come lei stessa si è definita nel discorso di insediamento, a prima donna alla guida di palazzo Chigi. Si può riassumere in questi due estremi la parabola politica – almeno, quella che ha vissuto fino adesso – di Giorgia Meloni, che oggi festeggia il 46esimo compleanno (il primo da premier). 

Un festeggiamento in famiglia per la leader di FdI, lontano per un giorno dai riflettori della politica (a casa, con la figlia Ginevra e il compagno Andrea Giambruno, ma pure con la madre Anna Paratore e la sorella Arianna, secondo le indiscrezioni). A metà pomeriggio, è lei stessa a scrivere sui social un “augurio” speciale: «Mi auguro di non farmi spaventare dalla mole dei problemi, di non farmi ammaliare dalle sirene del potere, di non farmi convincere da un sistema che non condivido. Mi auguro di essere audace, concreta, veloce e coraggiosa. Di guardare sempre a quello che è giusto per l’Italia. In breve, mi auguro di non deludere chi ha creduto in me, e nella possibilità che l’Italia tornasse la grande Nazione che merita di essere. E non lo farò, costi quel che costi». Nel frattempo, sono tanti gli auguri arrivati alla premier di chi ha condiviso con lei anche solo una parte del percorso che l’ha portata, da giovanissima militante del Fronte della Gioventù alla Garbatella, a guidare il Paese. 

L’esordio in Parlamento

Cominciò così, per Meloni, a 15 anni. Ad accoglierla nell’organizzazione giovanile del Movimento sociale, e poi nella sezione di Colle Oppio, c’erano alcuni di quelli che poi sono diventati stretti collaboratori. Andrea De Priamo, ex consigliere capitolino oggi senatore, Fabio Rampelli, leader della corrente dei “gabbiani” e oggi vicepresidente della Camera, e Andrea Marsilio, governatore dell’Abruzzo. L’approdo in parlamento, per Meloni, avviene ancora una volta da giovanissima: eletta deputata a 29 anni, sotto le insegne di Alleanza nazionale (il partito di Gianfranco Fini), di cui Meloni era stata leader del movimento giovanile (Azione giovani) e, prima ancora, consigliera provinciale a Roma. 

 

L’ingresso al governo

Comincia così l’ascesa ai vertici della politica nazionale, per Giorgia. A neanche trent’anni, è eletta vicepresidente della Camera. E sono in molti, quasi 15 anni dopo, a ricordare il suo approccio “energico” sullo scranno più alto di Montecitorio (c’è chi lo definisce pure “da secchiona”). Due anni più tardi, nel 2008, Meloni è rieletta nelle liste del Pdl. E stavolta fa il suo ingresso al governo, da ministro della Gioventù del quarto esecutivo Berlusconi. 

E’ qui, nel 2010, che si consuma la rottura con Fini, che Giorgia deciderà di non seguire nell’avventura di Futuro e Libertà (e dunque nella rottura col Pdl). Al contrario: Giorgia ingaggia una battaglia interna nel partito, che la porterà a chiederre le primarie per la leadership (inizialmente concesse, poi revocate) e a lanciare così le “primarie delle idee”. Un anno dopo, con la nascita del governo Monti, arriva la fine dell’esperienza nel Pdl. Meloni, insieme ad altri esponenti del partito come Ignazio La Russa e Guido Crosetto, dice addio a Berlusconi per la scelta di sostenere il governo tecnico: nasce così Fratelli d’Italia – centrodestra nazionale (la seconda parte del nome verrà meno negli anni). 

Fonte Il Messaggero.it