Dal 26 agosto esce “Milano OltrePop”, il secondo capitolo discografico di Flavio Oreglio & Staffora Bluzzer

Dal 26 agosto esce “Milano OltrePop”, il secondo capitolo discografico di Flavio Oreglio & Staffora Bluzzer

Flavio Oreglio e staffora Bluzer 1.jpg

Fresco di pubblicazione on line, non poteva mancare – per i collezionisti della musica d’autore

contemporanea e storica – la nuova opera discografica di Flavio Oreglio realizzata a quattro mani con

gli Staffora Bluzer, anche su supporto fisico.

Secondo capitolo del progetto Anima Popolare, un work in progress voluto e ideato insieme a Luca

Bonaffini (qui in veste di produttore) nel 2018, racchiude un percorso e conserva i sentimenti e le idee che

l’hanno generato. 

Milano OltrePop”, titolo azzeccatissimo, come avrebbe detto Pierangelo Bertoli “con un piede nel passato

e lo sguardo dritto e aperto nel futuro” sarà reperibile dal 26 agosto prossimo, anche su CD

Milano OltrePop - Flavio Oreglio & Staffora Bluzer.jpg

Tre, dunque, i mondi artistici che convergono in questo lavoro: cabaret, canzone d’autore e musica prog,

ambiti frequentati nel corso degli anni che rivelano in questo disco la loro complementarietà e coerenza

come frammenti di un unico puzzle che una volta ricomposto mostra un’immagine unica, chiara e definita.

 

Ci sono tante Milano in questo disco… C’è la Milano della tradizione popolare (El magnanLa povera

Rosetta) e la Milano degli anni ’30 che ne amplia i confini con le canzoni di Giovanni D’Anzi (El biscella), c’è

la Milano degli anni ’60 che mentre rispolvera queste radici (El me gatt di Ivan Della Mea) getta le basi

dell’innovazione con un occhio ai poeti della beat generation e l’altro ai canoni del jazz e della nuova

canzone francese. Così facendo, racconta personaggi e piccole storie di periferia (Il Riccardo di Gaber-

Simonetta, Faceva il palo, Ma poi di Valdi-Jannacci) e regala perle di filosofia minimalista (Se l’è un cojon di

Brassens-Svampa-Amodei). Nel giro di poco tempo si passa dal linguaggio surreale di Cochi e Renato (La

canzone intelligente, ultimo grido dell’approccio originario) alla nuova cultura coltivata nei neonati teatri off

e in altri ritrovi e che si manifesterà in brani come La radio di Eugenio Finardi o Stranamore di Roberto

Vecchioni, testimonianze di un avvenuto cambiamento dei modelli di riferimento che si sovrappone ai

precedenti. Milano conserva il suo spirito di là dai codici espressivi. Gli echi d’oltreoceano e d’oltralpe si

accavallano, a volte prendono vicendevolmente il sopravvento, o tornano ciclicamente a ripresentarsi

(Sorrisi e lacrime). In questo panorama di rielaborazioni trova perfetta collocazione anche il brano Non c’è

Milano di Stefano Covri e Fabrizio Canciani.

Ospiti del progetto, Enrico Intra, Cochi Ponzoni, Paolo Tomelleri, Umberto Faini, Fabio Treves e Alex “Kid”

Gariazzo, Ricky Gianco, Roberto Vecchioni, Alberto Fortis, Lucio “violino” Fabbri, Germano Lanzoni, Alberto

Patrucco, David Riondino e Roberto Brivio, scomparso recentemente a cui Oreglio e Staffora hanno

dedicato l’album.