Crisi idrica, incendi e siccità, Protezione civile non esclude razionamento diurno acqua in città

Crisi idrica, incendi e siccità, Protezione civile non esclude razionamento diurno acqua in città


Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio ha detto che presto potrebbe essere dichiarato lo stato

d’emergenza per la siccità.


Non è escluso il razionamento diurno dell’acqua nelle città, per via della siccità. Parola di Fabrizio Curcio,

capo della Protezione civile. Del resto, complice il caldo record di questi giorni, in alcune zone d’Italia la

misura è stata già attivata: “In alcune zone già esiste questo razionamento, in altri casi si valuterà se questa

misura sarà necessaria”, ha detto ieri sera in un’intervista al Tg1.

E viste anche le ripetute richieste d’aiuto dei governatori del Nord, si valuta anche di dichiarare a breve lo

stato di emergenza.  La conferma arriva anche dal presidente della Conferenza delle Regioni e governatore

del Friuli-Venezia Giulia Fedriga: “Come Regioni abbiamo già parlato con il capo della Protezione Civile,

Fabrizio Curcio. Penso che fra qualche giorno o settimana verrà proclamato lo stato di emergenza, se la

situazione continua in questo modo. C’è un rapporto costante dal punto di vista di un monitoraggio attento

e tecnico”. Il responsabile della Protezione civile ha detto che bisognerà attendere appunto un “paio di

settimane” per la dichiarazione dello stato di emergenza, spiegando che si procederà quando saranno

chiare le misure da mettere in campo. In base ai dati diffusi ieri dalla Protezione civile siamo già a circa 40-

50% di acqua piovuta in meno rispetto alle medie degli ultimi anni e fino al 70% in meno di neve.

Le temperature hanno toccato picchi di 40 gradi, e gli effetti si vedono: ieri Roma è stata colpita da incendi

scoppiati in diversi punti, con fiamme altissime sull’Aurelia con l’esplosione anche di alcune bombole di gpl.

Altri incendi sono divampati in zona Monte Verde-Monte Carafa, a Minervino Murge, nel Nord Barese, con

un rogo iniziato sabato e spento solo ieri, che ha provocato la distruzione di oltre 300 ettari di area

boschiva, pascolo e seminativo a grano. Il fuoco ha assediato un bosco nel Chianti, minacciando gli

agriturismi della zona. Paura anche a Pozzuoli, in provincia di Napoli, e a Carinola ed Arienzo, in provincia di

Caserta.



Il fiume Po a Nord in alcuni tratti è scomparso, lasciando il posto a distese di sabbia. Il fiume, infatti, ha una

portata “sino all’80 per cento in meno”, ha spiegato Curcio. A Milano continua la chiusura delle fontane

mentre in dieci Comuni del Trentino è già stata razionata l’acqua. “Una crisi idrica di questo tipo – ha detto

il governatore della Lombardia, Attilio Fontana – non si è mai verificata nella storia”.

Il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli chiede di evitare le “guerre dell’acqua”, proponendo

l’istituzione di un tavolo di coordinamento centrale. Il ministro penstastellato ha parlato si situazione

drammatica: “Le aree cosiddette ‘rosse’, dove c’è una diminuzione del livello dei fiumi e dei laghi e dove

manca l’acqua sono sempre di più. Ci aspettiamo che quasi tutto il Paese entri in zona rossa nel corso delle

prossime settimane. Quindi non deve stupirci la preoccupazione sul fatto che anche nei centri abitati di più

grande dimensione ci possa essere un intervento. Per eventuali orari le decisioni verranno prese da un

tavolo di coordinamento tra Protezione civile e presidenti delle Regioni”. La crisi idrica comunque secondo

Patuanelli non è un’emergenza di quest’anno, ma va risolta “strutturalmente”. Al momento l’unica speranza

è riposta un peggioramento delle condizioni meteo, con l’arrivo di temporali, previsti nell’area settentrionale

dell’Italia fino alla Toscana, con un conseguente calo delle temperature.