Sono di “tentata rapina e lesioni personali aggravate” le accuse nei confronti delle quattro persone – due
uomini e due donne -che lo scorso mese hanno picchiato selvaggiamente la ricercatrice romana, Beatrice
Lucrezia Orlando, in vacanza a Tortora (Cosenza). La sua colpa era stata quella di occuparsi di alcuni cani
randagi. Aveva riportato un trauma cranico, denti rotti, fratture, lesioni varie.

I quattro aggressori di Beatrice Lucrezia Orlando, la ricercatrice aggredita a Tortora ( Cosenza ) il mese
scorso mentre viaggiava a bordo della sua bici, sono stati tutti arrestati. La sua colpa era stata quella di
aver soccorso e probabilmente salvato la vita a un gruppo di cagnolini ritrovati abbandonati in strada.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, quattro persone – due uomini di 72 e 45 anni e due donne di
70 e 40 anni, tutti di San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli – le avevano prima provato a togliere il
cellulare per poi picchiarla selvaggiamente. Nonostante la 41enne fosse caduta a terra, l’attacco è
continuato con violenza e Beatrice è stata presa a pugni e calci su tutto il corpo. Per la procura di Paola,
guidata da Pierpaolo Bruni, le accuse nei confronti degli indagati, rientrati nel napoletano dopo le ferie,
sono di “tentata rapina e lesioni personali aggravate“.
I fatti risalgono allo scorso 4 agosto. Beatrice, in vacanza in Calabria, trova una cucciolata di cani randagi,
cui dà acqua e cibo in attesa dell’arrivo dei volontari dell’Ente protezione animali, con cui era stato già
concordato il recupero. Ma ai quattro, come la donna anche loro in vacanza sul litorale tirrenico calabrese,
la cosa non è piaciuta: la donna è oggetto di minacce di morte, che vengono estese ai suoi familiari ed ai
cagnolini che aveva appena curato e portato con sé, solo per il fatto che “non deve prendersi cura dei cani
randagi”. Qualche giorno dopo, il 6 agosto, arriva l’aggressione vera e propria. Mentre Beatrice Lucrezia
Orlando tornava in bicicletta dal centro del paese, viene prima bloccata e obbligata a fermarsi da una delle
due donne che tenta di sottrarle il cellulare, poi picchiata selvaggiamente dai due uomini, che non si
fermano neanche quando cade a terra. Risultato, un trauma cranico, denti rotti, fratture, lesioni, contusioni.
Beatrice aveva raccontato quei minuti da incubo su Facebook postando anche alcune immagini delle
lesioni subite al volto dopo l’aggressione. Allo shock e al dolore per quanto subito si era aggiunto
perché nessuno dei passanti, così come raccontato dalla ragazza, era intervenuto in sua difesa. Ora però la
giustizia ha fatto il suo corso. Un’indagine rapida, che ha portato in meno di un mese ad un provvedimento
per i quattro aggressori.