Annalisa: “Più critiche, così ho capito che il pubblico era aumentato”

La cantante ha analizzato l’ultimo anno, trascorso tra successi, lavoro intenso e anche qualche critica

Annalisa: “Con le critiche ho capito che il pubblico era aumentato”

Credits: Instagram @naliannalisa

Annalisa è veramente nel “vortice”, come dice il suo nuovo album intitolato E poi siamo finiti nel vortice che uscirà il 29 settembre. Bellissima, Mon Amour, Ragazza sola e ancora Disco paradise insieme a Fedez e gli Articolo 31 l’hanno proiettata all’apice del successo. E il disco è ancora denso di potenziali singoli che puntano a far commuovere i fan, ma allo stesso tempo farli divertire e ballare. Molti i riferimenti al passato, alla musica leggera di un tempo e persino agli anni ‘80 dei synth. 

Tornando all’anno che è stato, Annalisa lo ha descritto come “un anno importante che ricorderò per sempre, sono arrivati dei risultati incredibili, anche un po’ inaspettati, sicuramente cercati, sperati, anche se forse così tanto non me lo sarei immaginato”. Per il futuro: “Sono speranzosa di riuscire a continuare, perché non è facile farlo con questi ritmi, ma ce la metto tutta, il lavoro c’è, l’abbiamo fatto tutti, non solo io, con tanta dedizione, in tutti i dettagli e spero che si veda”. 

Non tutto, infatti, è stato rose e fiori: “Il mio pubblico è cresciuto e insieme al pubblico è cresciuto tutto: il numero degli impegni, i viaggi, le notizie su di me, vere o false che fossero, insomma è cresciuto tutto e sono cresciute anche le critiche. Però devo dire che ho sempre pensato che ce ne fossero un po’ poche, nel senso che per come funzionano oggi i social credo che la critica gratis sia un po’ un indicatore di successo e io mi sono resa conto che iniziavano a essercene di più, anche se non tantissime. Questo vuol dire che la gente a cui parli è molta di più e non è solo la gente interessata a te, è un pubblico più vasto in cui trovi chi ti accoglie e, com’è normale che sia, coloro a cui non gliene frega niente”. 

Insomma, un vero e proprio vortice di successo, fatica, impegni e critiche come quello che dà il titolo all’album e che è “il vortice della vita e dei suoi sali e scendi, delle sue ripartenze”. Fasi diverse della vita che ha voluto identificare con tre differenti canzoni: “In Bellissima individuo nell’imprevisto un momento decisivo di tutti i percorsi, il momento in cui ti fai delle domande sul perché non sia successo quello che avevi sperato. In Mon Amour parlo della voglia di rivalsa e di prendersi una libertà che ti eri dimenticato, e in Ragazza sola affronto il desiderio di reimparare a stare con se stessi. Ogni canzone descrive una fase emotiva”. 

Tematiche forti, ma affrontate sempre con leggerezza. Qualcosa che per Annalisa è “importantissima”. “Ci vedo molta nobiltà nella leggerezza perché penso che sia un amplificatore per messaggi più complessi. Se riesci a dire una cosa importante in maniera semplice, ha più strada e più impatto, secondo me”. Nonostante questa leggerezza, non mancano in lei alcune paure, tra cui una in particolare: “Una paura che ho sempre avuto è quella di non essere compresa e ascoltata, di trovarmi davanti a qualcuno che neanche ci prova”.

E infine un accenno alla sua gravidanza presunta, ma che in realtà non è mai esistita: “È lo specchio di un retaggio culturale che abbiamo, una certa visione all’antica per cui una si sposa e dopo un mese si aspettano tutti che sia incinta. Poteva succedere tanti anni fa come non potrebbe non succedere mai, ma un po’ più di attenzione su questo tema penso che ci vorrebbe. È una cosa bella, però è anche una cosa molto intima. Non essendo incinta e non avendo alle spalle un percorso difficile l’ho gestita, ma non nascondo che ho ricevuto decine di telefonate dai parenti. Non è il massimo”.