30mila euro per uccidere ex moglie e suocera: ma il sicario si pente e lo fa arrestare

Sarzana, 30mila euro per uccidere ex moglie e suocera: ma il sicario si pente e lo fa arrestare

Era convinto di aver escogitato il piano perfetto. Quello che avrebbe risolto, in un sol colpo, tutti i suoi problemi economici. E che gli avrebbero regalato una seconda giovinezza. Ma si sa, la strada che conduce al carcere è lastricata dalla presunzione di malviventi convinti di essere Diabolik. Ma che assomigliano di più, talvolta anche nella (tonda) forma fisica, a Cattivik, la versione maldestra e grottesca creata da Bonvi nel 1967. Siamo a Sarzana, ridente cittadina ligure al confine con la Toscana. Un impiegato cinquantenne originario della provincia di Parma, ma da tempo residente in Val di Magra, è stato arrestato dai carabinieri, che hanno sventato il suo tentativo di far uccidere la moglie e la suocera. L’uomo aveva assoldato un killer, come nei film gialli che amava guardare alla televisione. Lo avrebbe pagato trentamila euro per un “lavoro rapido e ben eseguito”. Si era raccomandato su due aspetti: i tempi, che sarebbero dovuti essere stretti (da una prima ricostruzione, si ipotizza persino entro la fine dell’anno) e il finto movente. Gli inquirenti avrebbero dovuto credere che le due donne fossero state vittime di una rapina finita male.

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Il Diavolo però fa le pentole, ma non i coperchi. E qualcosa è andato storto. Il sicario avrebbe avuto paura, forse un rimorso di coscienza. E così, si sarebbe rivolto ai militari. I quali ieri lo hanno accompagnato all’incontro con il “marito e genero dell’anno”. Era infatti previsto il pagamento della prima trance di denaro: diecimila euro. Ma proprio mentre avveniva la consegna della valigetta, gli uomini in divisa sono sbucati da dietro una siepe e hanno arrestato l’impiegato. Che avrebbe deciso di organizzare il duplice omicidio su commissione per motivi prettamente economici. Ma anche per la voglia di rifarsi una vita. Ovviamente col denaro della moglie. Le indagini, coordinate dalla procura di La Spezia, sono state portate avanti mentre veniva adottato un dispositivo di “sicurezza discreta” per le due donne. Un piccolo rischio, resosi necessario per pizzicare sul fatto il malvivente. L’uomo è adesso in carcere, con l’accusa di duplice tentato omicidio.

Una vicenda grottesca, conclusasi senza spargimento di sangue, che però ricorda la tragica fine di Ilenia Fabbri. Uccisa a Faenza da un uomo che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato assoldato dall’ex marito, Claudio Nanni. Anche nel caso della quarantaseienne sgozzata a febbraio nel suo appartamento, sono stati i soldi il motivo del folle gesto. Pierluigi Barbieri, sarebbe entrato nella casa di Ilenia con l’ausilio delle chiavi, e avrebbe freddato la donna. Solo grazie all’intervenuto dei carabinieri, Sarzana non è diventata una nuova tappa della interminabile scia di sangue legata aifemminicidi. Delitti su commissione, organizzati da mariti che non accettano la separazione dalla propria moglie. O dal loro denaro. Meschini individui pronti a tutti pur di farla franca. Ladri di polli, conviti di essere geni del male.