VINCENZO BOCCIARELLI, ARTISTA DI RAZZA SULLE ALI DELL’ARTE

Vincenzo Bocciarelli, attore, pittore e regista italiano di rara bravura con un curriculum infinito che spazia dal teatro, cinema e tv. I fans della fiction nostrana, lo ricorderanno per le sue meravigliose interpretazioni, nelle fiction di successo ” Orgoglio”, Il Bello delle Donne 2″ e Incantesimo 5. Però il mondo artistico di Bocciarelli è dalle mille sfumature, con esperienze anche nel cinema internazionale e con nuovi sorprendenti e interessanti progetti che ci ha raccontato…

Lei  è un attore con la A maiuscola che alterna teatro, cinema e tv. In quale ambito ti senti piu’ a tuo agio?Grazie. Però mi definirei piuttosto un attore con la “V” maiuscola. Sono semplicemente Vincenzo con tutti i miei pregi e i miei difetti…Come tutti del resto. Sicuramente il teatro e’ il luogo dove sento di potermi esprimere in modo più completo. L’applauso e l’amore del pubblico sono per me fonte di grande forza. 

Un suo ricordo del set di ” Orgoglio”.

Sono tanti e bellissimi i ricordi che mi legano alla fiction “Orgoglio”.

Uno su tutti la figura del produttore della Titanus Goffredo Lombardo e del figlio Guido. Una dinastia di produttori che non esiste praticamente più, dei veri “signori”. Attenti alla qualità e alla generosità,  protettivi nei confronti dei propri attori. Sembrava di essere su un set americano, si respirava un’atmosfera di alto livello. Infatti poi il risultato e’ stato quello che è stato: un prodotto televisivo che sembrava vero cinema e che come “Il gattopardo” e’ entrato per sempre nell’immaginario collettivo. 

Vincenzo Bocciarelli tra i protagonisti di ” Orgoglio” Ph. Umberto Cantone


Ha recitato anche ne ” IL Bello Delle Donne 2″, una serie cult che è rimasta nel cuore di tanti telespettatori.  Era Maurizio, il fidanzato di Luca, con una madre cattivissima e possessiva.  Interpretata da una magistrale Ida Di Benedetto.  Ci racconta le emozioni su quel set con tante dive come Stefania Sandrelli, Virna Lisi, Giuliana De Sio.

Il bello delle donne fece breccia nel cuore degli spettatori per il coraggio e l’audacia del racconto. Le storie precorrevano i tempi e il pubblico si è immediatamente innamorato, puntata dopo puntata, dei loro beniamini, dei personaggi con i loro sentimenti e i loro tormenti. E’ scattato da subito un meccanismo catartico ed ipnotico che ha permesso a milioni di spettatori di immedesimarsi e addirittura identificarsi nelle diverse storie. Un cast straordinario diretto magistralmente da un Maestro come Maurizio Ponzi. 

Ultimamente si sta dedicando anima e corpo ad alcuni progetti in rete. Ce ne vuole parlare?

Durante il periodo del lockdown ho dato vita ad un contenitore d’intrattenimento dove il teatro, la poesia e la pittura sono diventati i miei migliori alleati e di conseguenza hanno contagiato l’anima del pubblico che è cresciuto giorno dopo giorno in modo esponenziale. E’ stato un mio modo personale di reagire all’impatto bellico generato dal virus. In trincea durante la guerra avrei sicuramente reagito allo stesso modo. Penso che mai come in questi momenti si è chiamati all’aiuto reciproco e al senso più profondo dell’Unione. 

Invece tra gli ultimi lavori c’è un libro. Ce ne parla?

“Sulle ali dell’arte” e’ il titolo del mio libro nato raccontando appunto l’esperienza del “Bocciarelli Home Theatre”. Uno spunto di riflessione, un viaggio dentro e fuori di me che permette al lettore, attraverso l’esperienza umana condivisa, di riflettere sui molteplici aspetti della nostra esistenza e al grande passo che ci ha invitato a compire “il Minotauro”. Nel libro non lo nomino mai come in questo momento del resto. Penso che una cosa negativa più la nomini e più le si dà forza, quindi preferisco attribuirle dei nomignoli o soprannomi. “Sulle ali dell’arte” è una dichiarazione d’amore nei confronti della vita riscoprendola sotto la luce sfolgorante dell’amore, quello vero naturalmente. 


Quali sono stati i tuoi maestri?

Di maestri ne ho avuti tanti. Iniziando dai miei genitori e poi gli insegnati delle scuole. Tutti hanno contribuito alla mia formazione. Vorrei però questa volta soffermarmi su uno dei primi “maestri” che ha creduto nelle mie potenzialità: il regista e attore Alvaro Piccardi che mi scelse, ancora giovanissimo, per entrare nella scuola di Palmi, in Calabria, dalla quale poi tutto ebbe inizio. Devo a lui il coraggio e la forza di abbandonare Siena ed inseguire il mio sogno di giovane aspirante attore. Poi sono arrivati Giorgio Strelher, i maestri della Scuola del Piccolo di Milano ancora dopo Glauco Mauri, Giorgio Albertazzi, Irene Papas, Valeria Moriconi e poi nel Cinema Florestano Vancini e il regista indiano scomparso recentemente Ramachandra Babu. 

Oggi con quale attore o attrice italiana e regista vorresti ancora lavorare?
Questa domanda amletica e’ bellissima ma mi mette in difficoltà nei confronti di chi, ahimè dimenticherò di citare. Per questo risponderò diplomaticamente anzi, sinceramente: vorrei lavorare con chiunque abbia l’intenzione o meglio la capacità di sviscerare, di tirare fuori parti di me che ancora non ho fatto conoscere. Vorrei tornare a lavorare con un’attrice che amo molto e che e’ stata mia sorella in Orgoglio, Elena Sofia Ricci. Sono incuriosito e affascinato da Claudia Gerini che trovo tra le poche attrici italiane da esportazione, adatte ad un mercato internazionale che purtroppo non abbiamo quasi più. Mi piacerebbe tantissimo essere diretto da Matteo Garrone. 

Tre aggettivi piu’ adatti a lei?

Affidabile, anche se dovrebbero essere gli altri a dirlo. Libero e curioso. 
Un sogno nel cassetto?

Un film di fantascienza in America. Alla Star Wars insomma 
Il tuo rapporto con il pubblico.

Meraviglioso… talvolta comunico con loro telepaticamente. Avverto che mi pensano, di notte mi portano nei loro sogni, ed io porto loro nei miei, nel mio cuore e nella mia mente. 


Progetti futuri?

I miei progetti volano Sulle ali  dell’arte come sulle montagne russe. Ogni giorno mi sveglio con lo stupore di un fanciullo difronte ai doni infinitamente belli che la vita gli dona. Saranno sicuramente tutti progetti di successo perché negli anni si impara a scegliere nel nome della qualità, di ciò che resta e non si scioglie come bruna al mattino. La qualità e’ fatta di rinunce di grandi sacrifici ma alla lunga vince sempre. 

Intervista a cura di Nunzio Bellino founder ed editor www.elasticmedianews.it