Valeria Cavalli, protagonista della fiction ” L’Ora della Verità”.

Intervista a Valeria Cavalli su L’Ora della Verità
Nuovo impegno televisivo per Valeria Cavalli, che nei prossimi mesi sarà una delle protagoniste de L’Ora della Verità, la fiction tratta dal libro Le temps est assassin di Michel Bussi e diretta da Claude-Michel Rome
che andrà in onda su Canale 5. Valeria presterà il suo volto a Lisabetta, la matriarca degli Idrissi, la famiglia principale della narrazione. L’abbiamo incontrata per fargli qualche domanda su questo suo ultimo lavoro.
Salve Valeria, prossimamente la vedremo su Canale 5 nella fiction L’Ora della Verità.

Può parlarci un po’ del suo personaggio?
“Il mio personaggio si chiama Lisabetta Idrissi ed è la moglie del capostipite di questa famiglia protagonista della storia. E’ una donna di puro sangue corso. Essendo sposata con un capofamiglia molto importante e
potente della zona, è molto chiusa, fedele ai suoi cari e a quello che le viene imposto dalla regole del marito. E’ anche una nonna e bisnonna amorevole, molto affezionata alla nipote e alla pronipote. La prima è la
figlia di suo figlio, che è morto in un incidente d’auto. Lisabetta ha avuto un vuoto per tanto tempo perché la nipote, in seguito all’incidente di cui parlavo, non è più tornata in Corsica. La pronipote invece è tornata,
motivo per cui lei ha riversato tutto il suo amore su di lei”.

So che la fiction si svolge su più piani temporali. E’ vero?
“Esatto. Ci sono due piani temporali, a distanza di venticinque anni l’uno dall’altro. C’è dunque il momento in cui tutto accade nel presente e Lisabetta è vecchia, ma ci sono anche i racconti dell’antefatto dei
venticinque anni prima, dove questa donna è ancora madre di suo figlio, che poi morirà. Il bello di girare L’Ora della Verità è stato anche quello di caratterizzare le due epoche. Ad onor del vero, io sono molto più presente nell’età avanzata, rispetto a quella giovanile. Comunque sia, mi è piaciuto tanto interpretare questo personaggio anziano, con delle caratteristiche molto diverse da me”.
Quali sono queste caratteristiche differenti?
“In primis, io non sono chiusa come Lisabetta. Non ho nemmeno la sua lunga famiglia; ad esempio, non ho pronipoti. Il mio amore per la recitazione, con questo ruolo, è stato soddisfatto pienamente perché ho
dovuto interpretare qualcosa di totalmente diverso da me, sia come carattere, sia fisicamente, ma anche come età”.
Un po’ l’ha accennata, parlando di Lisabetta. Posso chiederle però qual è la trama principale della fiction?
“La storia si basa soprattutto su un incidente automobilistico, avvenuto 25 anni prima, in cui sono rimasti coinvolti il figlio di Lisabetta, la moglie e i suoi due figli. Come dicevo prima, muoiono tutti tranne una nipote
della donna. Venticinque anni dopo, per un banale incidente che capita alla figlia in Corsica, questa nipote si precipiterà sul posto, decidendo di rimanere in vacanza con suo marito, e comincerà a farsi delle domande,
anche scomode, sulla morte dei suoi genitori. Da lì prende il via l’intreccio. Il pubblico conoscerà i personaggi che c’erano prima e quelli del tempo presente. Verrà approfondito questo mondo corso di
omertà, di patti, di proprietà, di orgoglio. E’ una bella descrizione della popolazione, del mondo isolano storicamente ancorato al proprio passato e aggrappato alla propria terra. E’ un affresco molto bello di
queste cose. E’ un giallo diverso dai soliti, il cui titolo originale, tratto dal libro di Michel Bussi, è Il tempo è assassino. Spero che in Italia vada bene quanto in Francia: è girato e recitato molto bene da tutti gli attori
che ci sono. Gli amanti dei gialli non possono perderlo. Ha degli intrighi e risvolti interessanti. Sono orgogliosa di farne parte”.
Nella versione che vedremo su Canale 5, verrà doppiata da qualcun altro?
“Assolutamente no! Sono riuscita a doppiarmi io, per fortuna. La casa di doppiaggio che ha curato L’Ora della Verità e la Pumais Due degli Izzo. Mi sono divertita a doppiarmi, in primis perché ho ritrovato
Francesco Venditti, con cui avevo già lavorato tanti anni fa. Mi ha diretta con molta maestria. E’ una persona che amo tanto, un amico che ho ritrovato. In generale devo dire che tutta la famiglia Izzo è stata
accogliente, ho respirato un clima molto piacevole”.
E’ più difficile doppiare se stessi?
“Credo sia più facile di doppiare qualcun altro, perché si sa già il perché si è detta una certa cosa e così via. La voce, inoltre, va col fisico e quindi non c’è nemmeno il bisogno di fare un lavoro di adattamento in quel
senso. Bisogna solo riuscire a reinterpretare la scena come la si era recitata naturalmente sul set. Forse è quello l’aspetto un po’ difficile per chi non è doppiatore professionista. In questo contano molto i direttori di
doppiaggio, come ti guidano. D’altronde, c’è molta differenza tra la recitazione diretta e quella doppiata”.
Quanti mesi sono durate le riprese?
“Cinque mesi, da settembre 2018 a gennaio 2019. E’ stato un lavoro lungo. Io ho girato per circa tre mesi, nei quali la produzione ha cercato di condensare le mie pose. Abbiamo girato in varie parti della Corsica, ci
sono stati degli spostamenti. Nella fiction ci sono poi molte storie che si intrecciano, nel corso delle varie puntate”.
Era la prima volta che andava in Corsica?
“Sì, volevo andarci da tantissimo, anche perché tutti i miei amici andavano in vacanza in Corsica per l’estate mentre io, per una ragione o per un’altra, non c’ero mai riuscita. L’ho conosciuta in modo molto bello perché
quando si gira un film si finisce in posti dove, magari, la gente non va. Ho avuto due giorni liberi e col fratello di uno dei ragazzi della produzione, che era una guida, sono salita su per una montagna e in cima ho
visto un paesaggio pazzesco con il mare lontano. Ovviamente, ho visto solo il nord. Aspetto un’altra occasione per andare a esplorarla tutta, visto che mi è piaciuta davvero parecchio”.
Tra l’altro, grazie a L’ora della Verità, ha potuto lavorare nuovamente con Claude-Michel Rome, un regista che stima molto…
“A parte la sceneggiatura e il ruolo che mi sono piaciuti, posso dirle che accetto proprio ad occhi chiusi una proposta quando viene da Claude-Michel Rome. So già che in partenza che farà una bella cosa. A gennaio,
tra l’altro, è uscito il suo primo libro, un giallo meraviglioso. Non vedo l’ora che lo adatti per un film. Spero sia un lungometraggio. Si intitola Dio perdona, io no. Un giallo con grossi sfondi di verità sulla politica
internazionale. Non sono una sua fan incondizionata per principio o partito preso, bensì perché è proprio
una persona di grande talento”.
Com’è stata accolta L’Ora della Verità in Francia?
“Molto bene, anche dal punto di vista degli ascolti. Io non ero in Francia quando ci sono state le diffusioni, ma la produzione ha festeggiato persino per l’audience raggiunta”.
Nella fiction, c’è anche un’altra attrice italiana, Caterina Murino.

Avete delle scene insieme?
“In realtà solo una, ci siamo incrociate di rado lì. Magari fuori dal set, una volta al trucco. La maggior parte delle volte le nostre scene non erano nemmeno girate lo stesso giorno. Vedendo la fiction si capirà di più il
perché di questa cosa”.

Intervista a cura di Roberto Mallo’

Editor Nunzio Bellino