Una malattia rara uccide il piccolo Kaif, preso in affido da Chiara Fossombroni

Una malattia rara uccide il piccolo Kaif, preso in affido da Chiara Fossombroni

Una malattia rara uccide il piccolo Kaif, preso in affido da Chiara Fossombroni

Ha salutato per sempre il suo bambino, che avrebbe compiuto quattro anni a giugno.

La vita del piccolo Kaif si è interrotta la notte del primo maggio a causa di una malattia genetica rarissima, la Nbas, 170 casi in tutto il mondo.

La storia del piccolo Kaif e della sua nuova mamma inizia in un lettino d’ospedale, dove il bambino era ricoverato tutto solo, senza nessuno al mondo, quando Chiara Fossombroni, consigliera del quartiere 2 di Firenze, lo ha preso in affido due anni fa

Tutto era iniziato all’ospedale Meyer di Firenze, dove il bambino era stato abbandonato e dove aveva però incontrato Chiara Fossombroni. «Me lo fecero conoscere, fu amore a prima vista. Il professor Massimo Resti, che lo aveva in cura, mi disse che aveva tanto bisogno di affetto che si sarebbe attaccato anche a un manico di scopa pur di trovarne. Quel manico di scopa sono stata io» – spiega la consigliera di quartiere – «Quando ci siamo incontrati era sdraiato su un letto a guardare il soffitto. Non era mai uscito dall’ospedale, per i primi due anni non ha potuto mangiare né bere, nutrendosi tramite un sondino. Si è appoggiato sul mio seno e io sono diventata sua madre».

Negli ultimi mesi, le condizioni di Kaif si erano aggravate. «Nelle rare occasioni in cui le condizioni di salute ce lo permettevano, l’ho sempre portato a vedere il sole, l’erba, il mare, i boschi. Cercavo di portarlo sempre con me» – racconta ancora Chiara Fossombroni – «Non volevo pensare che quella prognosi fosse vera, ogni giorno con lui era un dono». La consigliera fiorentina ha raccontato le proprie sensazioni, dopo un’esperienza assolutamente unica nella gioia come nel dolore, al Corriere Fiorentino e a La Nazione.