
È caduta dalle scale, io non c’entro nulla. È questa la frase che Tarik El Gheddassi, 40 anni, ha ripetuto nella
caserma dei carabinieri a Osimo, in provincia di Ancona, dove è stato portato per essere interrogato dopo
che la moglie, Ilaria Maiorano, 41 anni, è stata trovata morta nel loro appartamento.
L’uomo si trova in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario aggravato: secondo gli inquirenti infatti
sarebbe stato lui non solo a spingere la moglie facendola cadere dalle scale ma anche a malmenarla. Una
furia omicida iniziata dopo una lite, l’ennesima, tra i due. Questa volta però il 40enne di origini marocchine
si sarebbe accanito con violenza sulla moglie con la quale era sposato da dieci anni, colpendola a più
riprese, prima di scaraventarla per le scale.
Una ricostruzione che Tarik El Gheddassi ha smentito dinanzi alle domande degli inquirenti ma che
sembrerebbe invece trovare riscontro nel racconto fatto da un’amica della vittima e soprattutto da un primo
esame che il medico legale ha fatto del cadavere di Ilaria Maiorano. Sul volto della donna, oltre che sul
resto del corpo, sono stati infatti trovati segni compatibili con percosse oltre che con una caduta.
Quando i soccorritori sono giunti in casa insieme ai carabinieri hanno trovato Tarik El Gheddassi che ha immediatamente raccontato loro che la moglie era caduta dalle scale. L’uomo è stato ascoltato e poi portato in caserma dove è stato interrogato per l’intero pomeriggio dagli investigatori davanti al sostituto procuratore di Ancona Daniele Paci: ha continuato a ripetere di non avere alcun ruolo nella morte della moglie e che si è trattato di un incidente.
L’uomo era già noto alle forze dell’ordine: ha precedenti per spaccio di droga e altri reati, e si trovava agli arresti domiciliari. In passato aveva svolto dei lavoretti saltuari mentre Ilaria dopo quell’unione era rimasta a casa a badare alle loro due bambine. La famiglia era attenzionata dagli assistenti sociali viste anche le condizioni economiche precarie che spesso portavano marito e moglie a chiedere aiuto al Comune.
“È stata mia compagna di scuola alle Elementari – le parole del sindaco di Osimo, Simone Pugnaloni – era una donna dolcissima, sempre con il sorriso sulle labbra. Forse era un po’ fragile, non vorrei che si fosse fatta trascinare in un contesto difficile”.