
È stato arrestato l’uomo di cinquantatré anni che nella notte di sabato ha investito e ucciso Jessy
Dewildeman e Wibe Bijls, le due turiste belghe che si erano fermate sulla bretella dell’A24 a Roma per
soccorrere delle persone coinvolte in un incidente. L’uomo, accusato di omicidio stradale plurimo, è
risultato positivo ai test per verificare la presenza nel sangue di alcol e droga.
Secondo quanto riportato da la Repubblica, all’uomo era già stata ritirata la patente per guida in stato di
ebrezza lo scorso maggio. Identificato poche ore dopo l’incidente, il 53enne aveva provato a far perdere le
sue tracce fuggendo nelle campagne adiacenti quel tratto di A24, nei pressi di Tor Cervara. Trovarlo non è
stato difficile: aveva lasciato l’auto, una Smart intestata alla madre, in strada con uno sportello aperto.
Le due ragazze erano in Italia per una vacanza. Avevano noleggiato una macchina e quella sera stavano
guidando sulla bretella dell’A24 in direzione de L’Aquila quando hanno visto un incidente, nel quale erano
rimaste coinvolte tre persone. Si sono fermate a prestare soccorso, ma sono state falciate da una Smart, il
cui conducente è poi fuggito. Le due ragazze, sbalzate sulla corsia opposta a causa dell’urto violentissimo,
sono morte sul colpo. Wibe era incinta di sedici settimane.
Le turiste belghe uccise da pirata della strada: viaggio raccontato sui social fino alla tragedia
Jessy e Wibe erano arrivate a Roma pochi giorni fa, per un viaggio insieme che avevano aspettato
tantissimo. Hanno visitato le campagne del frusinate e, il giorno della loro morte, hanno visitato i Musei
Vaticani. Sarebbero dovute rientrate in Belgio proprio oggi. “Provo un grande dolore per la morte di Jessy
Dewildeman e Wibe Bijls, le due ragazze belghe rimaste uccise in un terribile incidente stradale sull’A24,
mentre prestavano il loro aiuto ad alcuni feriti – ha dichiarato il sindaco Roberto Gualtieri – Roma si stringe
al dolore delle famiglie per questa atroce tragedia”.