Trovato morto in un pozzo. Fermati moglie, figlia e genero. Cadavere scoperto dal cane dei carabinieri

Trovato morto in un pozzo. Fermati moglie, figlia e genero. Cadavere scoperto dal cane dei carabinieri

Se ai sospetti seguiranno le prove, sarà l’ennesimo omicidio in famiglia. Dopo una notte di ricerche, oggi

giovedì 12 maggio, alle ore 7, è stato ritrovato il corpo di Giuseppe Pedrazzini, 77enne residente a Toano, in

provincia di Reggio Emilia. Il cadavere era in fondo ad un pozzo. Di lui si erano perse le tracce da

tempo. Nel pomeriggio la moglie, la figlia e il genero sono stati fermati con l’accusa di omicidio e

soppressione di cadavere. Lo hanno fatto sapere i carabinieri di Reggio Emilia che, insieme ai militari di

Castelnovo Monti e ai vigili del Fuoco, hanno comunicato il rinvenimento del corpo senza vita dell’uomo.

A riconoscerlo è stata la moglie stessa, prima di essere ascoltata insieme ai familiari al comando dei

carabinieri e sottoposta a fermo di indiziato di delitto, disposto dal Pubblico ministero (titolare

dell’inchiesta è la procura di Reggio Emilia). Tutti sono ritenuti presunti autori dei reati di omicidio e

soppressione di cadavere in concorso. A segnalare ai carabinieri di Toano la scomparsa, in paese, del

77enne, erano stati alcuni amici e parenti, probabilmente preoccupati per lui. Gli investigatori, all’indomani

della segnalazione della sua sparizione, avviando gli accertamenti, si sarebbero subito indirizzati verso

familiari conviventi, che non avrebbero denunciato la scomparsa di Pedrazzini. Durante le ricerche iniziate

ieri, il cane molecolare del Nucleo cinofili carabinieri di Bologna si sarebbe soffermato proprio nei pressi di

un pozzo vicino alla casa dove l’uomo abitava. All’interno della struttura, i militari hanno trovato i suoi resti,

anche grazie all’aiuto dei vigili del Fuoco.

Subito dopo il ritrovamento, i tre indiziati sono stati sottoposti a interrogatorio, nel corso del quale si sarebbero avvalsi della facoltà di non rispondere. In base a quanto confermato dai carabinieri della città emiliana, i tre fermati, terminate le formalità, saranno trasferiti nella Casa circondariale di Reggio Emilia. L’abitazione e i terreni, al momento, sono stati sottoposti a sequestro e il procedimento, in fase di indagini preliminari, dovrebbe proseguire per gli approfondimenti investigativi, per consentire al giudice di verificare l’eventuale piena responsabilità degli indagati.