TALK TO ME, il nuovo horror targato Midnight Factory è implacabile e viscerale. ” Se hai paura non lasciarli entrare!”

Chi meglio di due Youtuber creator di video virali di successo mondiale possono descrivere le influenze dei social sui giovani? Michael e Danny Philippou, in arte RackaRacka, hanno debuttato con l’ottima opera prima Talk To me, dopo aver trascorso un decennio a realizzare corti come eredi virtuali della banda di Jackass capitanata da Johnny Knoxville. Talk to Me è un horror implacabile con l’effervescenza di un film d’esordio e la solidità tecnica di due filmmaker consumati, incentrato su un gruppo di teenager annoiati e sempre in cerca di nuovi brividi da immortalare con lo smartphone. Tra di loro ci sono le amiche Jade e Mia (Sophie Wilde, Tom Jones), la prima provvista di una madre attenta (Mirando Otto, Il Signore degli anelli) e di un fratellino curioso (Joe Bird, The Rabbit), la seconda traumatizzata dalla perdita recente della madre. Quando due amici si presentano con una raccapricciante reliquia – una mano imbalsamata con i poteri soprannaturali di una tavoletta Ouija – tutti vogliono provare l’ebbrezza di sperimentarne i poteri: stringendola, si entra in contatto con le anime dei morti.

Talk to Me è il film horror dell'anno

Abusare del contatto troppo a lungo fa perdere la ragione ma Mia, in particolare, dimostra uno sprezzo del

pericolo che la spinge a superare i limiti e la condanna a visioni terrificanti. Il film, un mix di horror

soprannaturale, psicologico, teen e social prende decisamente le distanze dai trascorsi dei gemelli

australiani, decisi a dimostrare la loro professionalità in capo cinematografico: “Volevamo mettere a frutto

tutte le conoscenze nel campo della produzione cinematografica che abbiamo accumulato negli anni, non solo grazie all’esperienza nella realizzazione dei nostri video su YouTube ma anche soprattutto alla gavetta

fatta sui set” ha spiegato Danny, il gemello che oltre alla regia, si è occupato anche della sceneggiatura di

Talk to Me. E la gavetta dei Philippou è stata tra le migliori possibili per chi medita di produrre horror:

“Avevamo appena finito le scuole superiori. Non avevamo nessun contatto con l’industria cinematografica,

così abbiamo iniziato a lavorare gratis per qualsiasi produzione ci arruolasse”.

Siamo stati fortunati, abbiamo lavorato sul set di The Babadook continuando a fare nuove esperienze di

lavoro e apprendistato, imparando tutti gli aspetti tecnici della professione, abbiamo avuto modo di vedere

come funziona un film e come viene gestito. Quello che la regista Jennifer Kent ha fatto per noi è stato

fondamentale, è stata la prima volta che abbiamo visto qualcuno davvero appassionato di cinema, attento a

ogni fotogramma, qualcuno che non avrebbe mai deviato dalla sua visione. Per noi è stato di grande

ispirazione vedere una persona così appassionata”. Talk to Me è sorprendente, per svariati motivi. Prende le

distanza dall’horror giovanile superficiale, umoristico e che per far saltare lo spettatore sulla sedia si affida

a una successione di jumpscare gratuiti optando per una formula più matura dove l’orrore non è mai

scontato, dove la critica sociale è feroce, dove la cinepresa si muove con eleganza, dove il gore abbonda

ma è al servizio di una paura strisciante e angosciante che penetra nelle ossa della protagonista e dello spettatore.

Talk to Me è il film horror dell'anno