PALAZZO MURAT, POSITANO: CHIUSURA STAGIONALE ALL’INSEGNA DELLA GRANDE IMPRESA

PALAZZO MURAT, POSITANO: CHIUSURA STAGIONALE ALL’INSEGNA DELLA GRANDE IMPRESA

Chiusura stagionale in grande stile per Palazzo Murat, la magnifica struttura  ricettiva settecentesca,

situata nell’arteria principale di Positano, “perla della Costa d’Amalfi”  tra vicoli pittoreschi , dove le botteghe

artigianali del dressing locale si alternano a gallerie d’arte. Dopo una stagione di incoming da record con

un numero  di presenze alle stelle sia per l’accomodation, che per il food & beverage nell’esclusivo lounge

bar “Le Petit Murat” e nell’ elegante ristorante “Al Palazzo”, lo storico albergo, brillantemente gestito da

imprenditori doc, discendenti da una gloriosa famiglia di albergatori, Giuseppe Vespoli, Benedetta Russo,

Vito Attanasio, ha ospitato molti dei partecipanti al XXII Convegno Giovani Imprenditori Edili ( ANCE

Giovani) , provenienti da ogni regione d’Italia. Il Convegno, inaugurato con i saluti ufficiali del Dottor

Giuseppe Guida, Sindaco di Positano e di  Luigi Della Gatta , Presidente ANCE Campania,  si è articolato in

due giornate ed ha visto la presenza e l’intervento di grandi personalità del comparto d’impresa tra cui

Federica Brancaccio Presidente ANCE, Angelica Donati, Presidente ANCE Giovani, Alessandro Valsecchi,

Pierfrancesco Tieni,  Andrea Cavallari, Agostina Porcaro  Vice Presidenti ANCE Giovani, Paola Marone,

Presidente Federcostruzioni, Antonio Gozzi, Presidente Federacciai Marco Mari, Presidente Green

Building Council Italia, il Prof. Paolo Boccardelli, Ordinario Economia e Gestione Imprese Luiss. 

Coccolati  dall’eccellente team di “Palazzo Murat”, sotto l’attenta supervisione del Direttore della struttura

Tonino Russo, forte di un’autorevole esperienza pluridecennale nel mondo del management alberghiero,  gli

ospiti hanno goduto di un’impeccabile accoglienza nelle lussuose rooms del corpo principale dell’antica 

struttura impreziosite da pareti affrescate e mobili d’antiquariato ed in quelle più moderne, ma ugualmente

luxury, parti integranti di un piccolo edificio di recente costruzione immerso nella vegetazione del

lussureggiante giardino ad esso prospiciente.

Top hospitality per gli special guest anche a “Le Petit Murat”, must for vip people, Summer 2022,, dove il Barman Antonio Crispo si è esibito in cocktails originali come “Timeless”, “Positano Dream, “Mojito Murat mentre all’esclusivo ristorante “Al Palazzo”  con il suo orto a KM 0,  lo Chef Aniello Cascone ha proposto  prelibatezze tipiche della tradizione della Costa d’Amalfi, appena rivisitate da un tocco di nouvelle cousine soddisfacendo i palati di tutti gli  ospiti, anche di quelli più esigenti.

Le origini del Palazzo Murat si confondono nella storia della stessa Positano,
Un piccolo paese della costa amalfitana separato per secoli dal resto del mondo per la sua quasi inaccessibilità da terra, e difficoltosa, vista l’assenza di un porto, dalle vie del mare.
Conquistato dagli Angioini, poi dai Normanni, in seguito dai Borboni, e a seguire dai Francesi con alterne fortune per finire poi preda dei Savoia che vollero unire l’Italia in una unica nazione.

Alla fine dell’ottocento-inizio Novecento, la storia di Positano si intreccia con quella del Palazzo Murat attuale, quando compare la figura di Alfonso Cinque, intraprendente positanese chiamato ” l’ingegnere ” per la sua abilità, senza alcun titolo accademico, a costruire, e che dopo un periodo trascorso nel suo paesino decise di emigrare con la famiglia a New York negli Stati Uniti.
Qui fece una discreta fortuna come commerciante all’ingrosso, riuscendo a sistemare  bene anche i suoi fratelli in seguito  costretto dalla moglie a ritornare nella amata Positano.

Grazie al benessere acquisito in America riuscì a comprare, fra le altre cose, il piano terra dell’odierno edificio, già allora denominato Palazzo Murat, ove pare che vi fosse passato l’allora Re di Napoli Gioacchino Murat, cognato di Napoleone Bonaparte, marito di sua sorella Carolina. Prese anche il terreno agricolo annesso facendolo diventare con anni di duro lavoro il giardino delle meraviglie di Positano. Un giardino ove vi era di tutto, vigna, orto, ulivi, animali e quant’altro si potesse coltivare all’epoca, mentre continuava la sua passione da “ingegnere”.