Mina Settembre come cambia il personaggio dal libro alla fiction con Serena Rossi

Mina Settembre: come nasce il personaggio e come cambia nella fiction con Serena Rossi

Tutto quello che c’è da sapere su Mina Settembre: origine, amori e caratteristiche fisiche del personaggio, che nei racconti di Maurizio De Giovanni era molto diverso.

Mina Settembre: come nasce il personaggio e come cambia nella fiction con Serena Rossi

Mina Settembre è un personaggio che suscita immediatamente simpatia e ammirazione. Da quando abbiamo visto Serena Rossi interpretarlo nella prima puntata della Fiction di Rai1 Mina Settembre, abbiamo capito le sue preoccupazioni, le sue nobili motivazioni, la sua confusione in fatto di fidanzati e il suo senso sia del dovere che dell’amicizia. Per noi Mina Settembre è Serena Rossi, ma prima di apparire sul piccolo schermo il personaggio è stato protagonista di due racconti e due romanzi. La Fiction di Rai1 diretta da Tiziana Aristarco è liberamente ispirata ai primi due e la stessa regista ci ha parlato dell’adattamento, ma prima di passare in esame le differenze fra le storie di De Giovanni e le 6 puntate di quella che potrebbe essere solo la prima stagione di una lunga serie, soffermiamoci sulla nascita dell’assistente sociale dal cappotto rosso.

Come, quando e perché nasce Mina Settembre

Mina Settembre nasce, insieme a Domenico “chiamami Mimmo”, a Claudio, a Olga 

e a Rudy Trapanese, nel 2013, e debutta fra le pagine di un libro nel racconto 

Un giorno di Settembre a Natale, che fa parte dell’antologia pubblicata da Sellerio 

Regalo di NataleMaurizio De Giovanni è stato felice di aver inventato un personaggio

così, perché generalmente i noir e i gialli (che sono i suoi generi di riferimento)

non contengono un elemento di comicità. Scrivere di Mina gli ha invece permesso

di esprimersi con un tono da commediaMa perché è nata Mina Settembre?

Lo ha spiegato lo stesso autore nel corso di un’intervista. “Napoli è una città difficile” – ha detto – “perché ha la periferia in centro, ha i quartieri disagiati in centro. Lavorare in questi contesti, cercando di migliorare il mondo, è una cosa molto difficile. Mi piaceva l’idea di un personaggio che avesse voglia di affermare i principi di giustizia sociale laddove la legge non consente di applicarli. In quelle zone è pieno di donne, bambini e persone anziane che vivono in una condizione di semischiavitù. Mina non è una che vuole solo timbrare il cartellino. Mina ha coraggio, rischia, partecipa emotivamente. Creandola, ho voluto dare un tributo alle figure che, a Napoli, operano per il bene degli altri tra mille difficoltà”.

Anche se la Serie dei Bastardi di Pizzofalcone e del Commissario Ricciardi hanno entrambe un protagonista maschile, le donne che sono coinvolte nelle loro vicende non sono figurine sbiadite. Hanno una forte personalità, molta grinta. Anche Mina Settembre è così, e infatti Maurizio De Giovanni ha dichiarato: “L’elemento femminile nei noir va trattato con estrema delicatezza. Le donne dei miei romanzi hanno grande spessore perché credo che sia molto realista prendere atto che le donne siano meglio degli uomini. Sono migliori nella coerenza, nella presunzione di dolcezza, sono migliori nell’acutezza, nella pertinacia, nel resistere all’interno di un sentimento. Gli uomini sono più piatti e più elastici, le donne sono più definitive”. Inutile dire che, dopo queste parole, De Giovanni ha guadagnato per chi scrive un’infinità di punti.

La seconda apparizione di Mina Settembre risale al 2014, quando De Giovanni

 l’ha resa personaggio principale del racconto Un telegramma a Settembre contenuto

nel libro, edito da Sellerio, La scuola in giallo. Successivamente Mina diventa protagonista

di due romanzi: Dodici rose a Settembre (pubblicato da Sellerio nel 2019)

Troppo freddo per Settembre, edito da Einaudi e uscito nel 2020.

Mina Settembre: le differenze fra la Fiction e i racconti di Maurizio De Giovanni

A spiegarci che esistono delle differenze fra la fiction con Serena Rossi, 

Giuseppe Zeno, Giorgio Pasotti & Co. e i racconti di Maurizio De Giovanni,

è stata innanzitutto la regista Tiziana Aristarco, che durante la conferenza

stampa di presentazione di Mina Settembre ha detto: “La serie parte sì dai

due racconti, ma la scrittura è liberamente tratta da queste storie di De Giovanni.

Alcuni personaggi ci sono, altri non ci sono, altri ancora sono stati inventati o profondamente cambiati. Le zone geografiche dove abbiamo girato sono diverse, dai Quartieri Spagnoli siamo andati nel Rione Sanità. Un conto è leggere un racconto o un romanzo, e un conto è rappresentarlo per un pubblico televisivo, quindi ci siamo presi tantissime libertà, ma le abbiamo prese consapevoli di quello che stavamo facendo. Abbiamo creato un’altra Mina Settembre, anche se Mina è sempre MinaDomenico è comunque Domenico, ma l’evoluzione dei personaggi è completamente diversa. Avevamo davanti 12 episodi e 6 serate, e quindi la storia doveva proseguire, essere sviluppata”.

Questa lunga dichiarazione non ci dice molto. Noi però siamo andati a rileggere Un giorno di Settembre a Natale e Un telegramma per Settembre e, con la Fiction bene in mente, abbiamo scovato, come farebbe un avido consumatore de La settimana enigmistica, le differenze fra racconti e fiction. Eccole:

  • Nei racconti Mina ha 42 anni e non 38 come nella fiction. Inoltre ha un seno
  • enorme che tenta di nascondere con maglioni e magliette extra large. L’assistente
  • sociale è inoltre disordinata, ha una macchina sporca e piena di cianfrusaglie
  • e non indossa certo abiti alla moda. La Mina di Serena Rossi è invece più curata
  • e attenta all’abbigliamento, anche se non in maniera eccessiva.
  • Nei racconti Mina non si imbatte in Domenico per la strada rischiando di essere
  • investita dal ginecologo alla guida di un motorino. No, i due si incontrano per la prima volta al consultorio, e anche se lei si sente subito attratta da lui, lo tratta con supponenza e spesso con scortesia.
  • In Un giorno di Settembre a Natale e Un telegramma per Settembre non ci sono le amiche del cuore di Mina (Titti Irene) e non c’è il Generale. Fra i personaggi di contorno a essere passati in tv, ci sono invece la signora Ammaturo con il figlio Kevin che non va a scuola e chissà quali marachelle combina, e il portiere Rudy Trapanese. Nei racconti però il portiere è un mezzo maniaco sessuale, che non può staccare gli occhi dal seno di Mina.
  • Nei racconti di Maurizio De Giovanni non è Claudio che ha tradito Mina ma Mina che ha tradito Claudio con un collega siciliano.
  • I due casi narrati nei racconti sono presenti anche nella fiction, che, essendo
  • composta da 12 episodi, ne contiene diversi altri inventati dagli sceneggiatori.
  • In particolare, Un giorno di Settembre a Natale parla di Nanninella che deve
  • avvelenare un boss mafioso e si rivolge a Mina perché le salvi il figlio rapito.
  • Fra gli eventi raccontati da De Giovanni e quelli della fiction non c’è grande
  • differenza. Per quanto riguarda Un telegramma per Settembre, che racconta
  • di Thomas, uno studente che ha intenzione di compiere una rapina e va fermato affinché non ceda alla malavita, bisogna dire che a rivolgersi a Mina non è un professore sconosciuto all’assistente sociale ma la sua ex compagna di scuola Marianna. Inoltre, la conduttrice Susy Rastelli, che nella fiction è la donna con cui Claudio ha tradito Mina, è solo un’amica del magistrato (anche se si capisce che fra i due c’è del tenero). Il personaggio è un po’ più raffinato e invece di una presentatrice e basta è anche una giornalista.
  • Nei racconti di Maurizio De Giovanni non c’è la sottotrama sul padre di Mina e la sua amante misteriosa. Infine la commedia ha più spazio rispetto alle questioni amorose.