Marta Novello, ragazza accoltellata da un sedicenne in gravi condizioni

Ragazza accoltellata in gravi condizioni, arrestato un sedicenne a Treviso

Notte in carcere per l’aggressore, il movente non convince gli inquirenti

Marta Novello © ANSA

Ha trascorso la notte nel carcere minorile di Treviso il 16enne accusato di tentato omicidio per aver accoltellato almeno una ventina di volte a Marocco di Mogliano una ragazza di 26 anni che faceva jogging. Il fatto era accaduto ieri sera lungo una vita di campagna.

La giovane, Marta Novello, è ricoverata a Treviso in terapia intensiva: le sue condizioni restano gravi.

Il ragazzino, che al momento dell’aggressione si trovava in bicicletta, ha ammesso la tentata rapina ma è un movente che non convince del tutto gli investigatori. I due non si conoscevano, anche se abitavano entrambi a Mogliano. Le coltellate, spiegano i Carabinieri, sono state tutte sferrate alle spalle della donna.
Oggi il giovane nell’udienza di garanzia verrà sentito dal magistrato della Procura dei minori di Venezia incaricato di seguire il caso.

L’ha raggiunta alle spalle, sempre in sella alla sua bicicletta, e ha estratto il

coltello dalla tasca, colpendola con una tale foga da perdere l’equilibrio e finire,

assieme alla studentessa, nel fossato che costeggia la carreggiata. È lì che l’hanno

fermato due operai di passaggio, che hanno subito chiamato i soccorsi. Ieri i giovani

di Mogliano hanno raggiunto il luogo dell’agguato per appendere a un albero uno

striscione con su scritto: «Forza Marta, siamo con te». C’è chi piange, si dispera:

proprio lunedì la ragazza aveva proposto ad alcuni di loro di andare con lei a fare jogging. «Se l’avessimo accompagnata, tutto questo non sarebbe accaduto» confidano. E sapere che il quindicenne avrebbe semplicemente cambiato obiettivo, non può certo bastare a consolarli. Su una cosa, però, sembrano tutti d’accordo: «Per noi non può essere stata una rapina». Troppe stranezze, ripetono. Intanto, la madre del quindicenne si dispera: «Potete chiederlo ai suoi amici o al suo allenatore: mio figlio è un bravo ragazzo». Anche lei è confusa. «Non so che cosa gli sia preso, il perché mio figlio abbia fatto una cosa del genere. Ma quel che importa, al momento, è che quella povera ragazza torni a stare bene». I vicini di casa raccontano di qualche litigio negli ultimi giorni, in particolare domenica pomeriggio: delle grida, porte che sbattevano. Ma nulla che facesse presagire quanto sarebbe avvenuto l’indomani.

www.elasticmedianews.it editor Nunzio Bellino