Mariolina muore dopo intervento estetico a seno e palpebre, indagati due medici a Treviso
Secondo l’inchiesta condotta dai carabinieri dei Nas di Treviso, alla donna sarebbe stata somministrata una
elevata dose di anestetico che avrebbe impedito a Mariolina Vargiu di riprendere coscienza. La donna è
morta nella clinica in cui era ricoverata dopo cinque anni di coma in cui era sprofondata da quel terribile
giorno.
Non ce l’ha fatta Mariolina Vargiu, la donna trevigiana finita in coma dopo essersi sottoposta a un
intervento di chirurgia estetica a seno e palpebre in una clinica privata specializzata della zona. La
sessantaduenne, originaria del Cagliaritano ma residente da tempo a Cessalto, in provincia di Treviso, è
morta sabato scorso nella clinica in cui era ricoverata dopo cinque anni di coma in cui era sprofondata da
quel terribile pomeriggio del 28 novembre nel 2016 quando si era sottoposta all’intervento. Per la sua morte
sono ora indagati i due medici che la operarono e che, secondo i pm, avrebbero compiuto manovre errate
che avrebbero condotto la donna al coma.
Si tratta di Francesco Cammilli, anestesista 53enne, e del chirurgo estetico Francisco Mora Zambrano,
68enne a cui la donna si era affidata per rifarsi il seno e le palpebre. Con la morte di Mariolina, la posizione
dei due medici, già accusati di lesioni gravissime dopo i fatti, si è ulteriormente aggravata visto che ora il
sostituto procuratore Davide Romanelli ha ipotizzato il reato di omicidio colposo. Secondo l’accusa, vi
sarebbe un rapporto di causa ed effetto tra l’intervento chirurgico avvenuto nella clinica estetica di
Spresiano a cui la donna si era rivolta e i danni cerebrali permanenti che l’hanno portata alla morte.
Mariolina Vargiu quel giorno di cinque anni fa pensava che tutto si sarebbe risolto in poche ore visto che
l’intervento doveva avvenire in day-surgery ma dopo l’operazione non si è mai più risvegliata finendo in un
sonno profondo fino alla morte avvenuta nei giorni scorsi. Secondo l’inchiesta condotta dai carabinieri dei
Nas di Treviso e coordinata dalla Procura alla donna sarebbe stata somministrata una elevata dose di
anestetico che avrebbe impedito a Mariolina di riprendere coscienza e causandole danni cerebrali che
l’hanno portata a uno stato vegetativo. Sul corpo della donna giovedì sarà eseguita l’autopsia disposta dal
pubblico ministero.