l’autopsia sul corpo di Pierpaolo Panzieri, ucciso dall’amico con 13 coltellate

l’autopsia sul corpo di Pierpaolo Panzieri, ucciso dall’amico con 13 coltellate
Verrà effettuato oggi presso l’obitorio di Fano l’esame autoptico sul corpo di Pierpaolo Panzieri, il 27enne pesarese ucciso la sera del 20 febbraio nella sua casa dopo aver cenato con Michael Alessandrini, 30 anni, reo confesso del delitto.

Pierpaolo Panzieri e Michael Alessandrini
l’obitorio di Fano l’esame autoptico sul corpo di Pierpaolo Panzieri, il 27enne pesarese ucciso la sera del 20 febbraio nella sua casa dopo aver cenato con Michael Alessandrini, 30 anni, reo confesso del delitto, commesso infliggendo all’amico 13 coltellate. L’autopsia dovrà chiarire alcuni dettagli, sebbene la dinamica dell’omicidio sia in realtà apparsa fin da subito piuttosto chiara. Pierpaolo si è difeso dall’aggressione? C’è stata una colluttazione con l’assassino? Quanti sono stati i fendenti letali e dove sono stati inflitti?

Il via libera all’autopsia è stato possibile perché, come spiega Il Resto del Carlino, Michael Alessandrini, dalla Romania, dove si trova in carcere, ha rinunciato per iscritto alla nomina di un proprio consulente che assista all’esame. Il 30enne si è anche opposto all’estradizione per timore – chiaramente del tutto infondato – di venire ucciso dai “servizi segreti” italiani. La magistratura romena potrebbe lasciarlo in una cella di sicurezza di Timisoara almeno fino al 15 aprile, ossia fino a quando è consentito dalla normativa internazionale che possa rimanere in un Paese europeo dove non ha commesso reati.

Nel frattempo il pubblico ministero della procura della Repubblica di Pesaro Silvia Cecchi, titolare dell’inchiesta, ha ricevuto i verbali di interrogatorio in Romania tradotti dove Alessandrini riafferma di aver agito per gelosia, ovvero come reazione all’amicizia che avrebbe scoperto tra la vittima e Julia, a suo dire la sua fidanzata, legame che tuttavia la ragazza ha smentito confermando solo un’amicizia diventata nelle ultime settimane sempre più soffocante.


Il delitto di Panzieri
Alesssandrini abitava a Pesaro, dove non aveva un lavoro ma in compenso era affetto da una grave

ludopatia. A quanto risulta aveva importanti problemi psicologici e non si sarebbe fatto problemi ad

uccidere con 13 coltellate l’amico Pierpaolo Panzieri. Dopo aver commesso il delitto in casa del 27enne,

con il quale aveva appena trascorso la serata, il presunto killer ha preso 500 euro e si è messo ala guida

della Renault Clio del padre fino alla Romania: nel Paese dell’est Europa la polizia era stata allertata dagli

inquirenti italiani, che avevano monitorato il suo transito in auto nelle frontiere. Quando gli agenti romeni

hanno notato una Clio con targa italiana parcheggiata a lato di una strada, hanno compreso che

Alessandrini era salito a bordo di un treno da una stazione vicina. Poco dopo è stato catturato.