Lascia per sei mesi il cadavere della madre nel letto, assolto: ” Non è riuscito ad elaborare il lutto”

Lascia per sei mesi il cadavere della madre nel letto, assolto:

“Non è riuscito a elaborare lutto”

Davide De Rosas, 43enne di Olbia, era accusato di abbandono di persona

non autosufficiente e occultamento di cadavere, ma l’uomo non aveva elaborato

il lutto dell’amata genitrice, la 67enne, Maria Antonia Sanna, con la quale aveva

sempre vissuto. Non nascose il corpo, semplicemente continuò a vivere come

se la mamma non fosse morta.

Dopo aver affrontato da solo le sofferenze e la morte della mamma, di cui si era sempre

occupato, non è riuscito ad elaborare il lutto. Per questo motivo Davide De Rosas,

43enne di Olbia, è stato assolto dall’accusa di abbandono di persona non autosufficiente

e occultamento di cadavere: l’uomo era stato denunciato dalla Polizia nel novembre

del 2018, quando gli agenti di una Volante trovarono nella camera da letto della

casa di De Rosas, totalmente sommersa dai rifiuti, il corpo mummificato della

madre 67enne, Maria Antonia Sanna, deceduta da oltre sei mesi. Dopo la scomparsa

della genitrice, Davide Derosas ha continuato una vita in apparenza normale,

dividendosi fra il lavoro in una ditta di ceramiche e la musica, continuando a suonare

la batteria nei locali con il suo gruppo rock. Per un breve periodo era stato tenuto

sotto stretta sorveglianza nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Olbia, seguendo

poi un percorso al Centro di igiene mentale di Olbia.

Perché l’uomo è stato assolto
Il legale dell’imputato, l’avvocato Lia Deiana, ha fornito alla Procura nuovi elementi sulla triste vicenda, tanto che lo stesso pubblico ministero Laura Bassani, ha chiesto l’assoluzione del 43enne dopo aver avanzato in un primo momento istanza per il rinvio a giudizio. De Rosas, legatissimo alla madre – affetta da obesità, invalida e allettata da tempo – non avrebbe nascosto il cadavere dopo il decesso, ma semplicemente ha continuato a vivere come se la madre non fosse morta. Una testimone indicata dalla difesa ha confermato la circostanza. Da qui l’assoluzione perché il fatto non sussiste.

www.elasticmedianews.it editor Nunzio Bellino