- Parla dell’inviata e conduttrice de Le Iene, morta il 13 agosto 2019 a 40 anni
- Non riesce a darsi pace per la scomparsa della figlia: “Dolore strazia .La madre di Nadia Toffa torna in tv. A Verissimo racconta il calvario della figlia. La madre di Nadia Toffa a tre anni dalla morte dell’inviata e conduttrice de Le Iene, scomparsa il 13 agosto 2019 a causa di un tumore, non riesce a darsi pace. “E’ straziante”, confessa. E rivela: “E’ stata operata 5 volte, urlava di dolore”.
La perdita di Nadia per la mamma è stata devastante. “Il dolore è straziante, per fortuna ho molta fede e mi aiuta tanto, tanto, tanto. Anche Nadia ne aveva tanta e nei momenti delicati che abbiamo vissuto, mi ha insegnato a pregare. Mi diceva: ‘Mamma preghiamo la mamma di Gesù, che scenda nel nostro cuore e vedrai che ci passa’ ed era vero. Bastava raccogliersi un momentino nella preghiera. Poi passava e si andava a fare qualcosa. Anche adesso, quando mi succede di essere giù, prendo la foto di Nadia, la appoggio sul cuore e le parlo, la coccolo, come se la abbracciassi”, svela Margherita.
Il cancro al cervello ha annientato la Toffa. “La malattia è arrivata all’improvviso. Non c’è stata nessuna avvisaglia. E’ svenuta a Trieste e da lì è partito tutto. Sapeva tutto, ha capito che la situazione era grave. Il professore le disse che il tumore era in un posto del cervello che poteva essere operato e che, se ripulito bene e il tumore non si muoveva da lì, poteva anche avere anni di vita. Se si muoveva, potevano essere mesi. L’hanno operata cinque volte. E’ stato devastante, però lei lo superava in un giorno. Aveva un coraggio, una voglia di vivere…il giorno prima urlava dal dolore, il giorno dopo sorrideva”, spiega la donna.
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Nadia ha sempre cercato di combattere, anche se alla fine ha ceduto. La Rebuffoni rivela: “Per lei guai non andare a lavorare, era una sconfitta, ma all’ultima puntata de Le Iene proprio non ce l’ha fatta. Si è chiusa in se stessa. Non voleva più vedere nessuno. Le era venuta questa voglia di scrivere. Scriveva di notte a letto con il cellulare. A colazione mi rileggeva tutto. Mi disse: ‘Mamma ti lascio tante di quelle cose da fare che non troverai il tempo di piangere. E tu dovrai farle. Guarda che sono cose bellissime. Continuerai quello che sto facendo io, aiuterai gli ultimi, i più deboli. Tutto ciò che raccoglierai con i miei testi, lo userai per fare del bene’. Per questo abbiamo creato la fondazione”.
“Lei voleva vivere – dice ancora la madre della Toffa – Mi diceva: ‘Andiamo a cantare, andiamo a comprare i colori e le tele’ e si è messa a dipingere. Un uragano. Non stava mai ferma, se non quando aveva qualche dolore. La voglia di vivere era tanta, ma lei mi diceva: ‘Se ho qualcosa di più importante da fare lassù mamma, so che soffrirai tanto, ma dovrai capire perché se Gesù mi vuole con sé non posso farci niente, ma ricordati che ti sarò sempre vicina’. E’ stato un dolore straziante”.
Margherita Rebuffoni a un anno dalla morte della figlia ha sentito la sua voce: “Dopo un anno che lei è mancata, sono stata contattata e mi hanno detto che c’era un messaggio di Nadia per me. Ho sentito la sua voce, che può anche non essere la sua voce, nessuno lo può sapere, non sappiamo se è il nostro cuore, le nostre emozioni, il nostro cervello. Però c’è stata una persona, Paolo Presi, che ha detto che era autentica, quindi io ci ho creduto. Dice: ‘Sono qui, Nadia Toffa, sto bene’. Mi ha rasserenato. Conta la tranquillità che ho nel cuore”. Sul suo telefonino ha trovato anche una dolcissima poesia scritta dalla figlia, parole tenerissime che la fanno piangere.