Interviene in lite tra fidanzati, Antonio spinto giù per le scale: muore dopo 10 giorni di agonia
L’uomo la sera di Natale avrebbe cercato di sedare la furibonda lite in corso tra i due ragazzi, ma una
23enne lo avrebbe spinto giù dal parapetto sulle scale.
Spinto giù da un parapetto sulle scale dopo essere intervenuto mentre due giovani fidanzati litigavano sotto
casa sua, così è morto tragicamente Antonio Calandrino, un uomo di 62 anni residente a Castelvetrano, nel
Trapanese. I tragici fatti si sono consumati la notte tra la vigilia e Natale proprio sotto casa dell’uomo, una
palazzina alla periferia di Castelvetrano, e nonostante i soccorsi e le cure in ospedale, l’uomo è morto dieci
giorni dopo, esalando l’ultimo respiro nella serata di martedì al Trauma Center dell’ospedale Villa Sofia a
Palermo dove era stato ricoverato. Secondo quanto ricostruito, la sera dell’aggressione Antonio si era
allarmato dopo aver udito delle urla provenienti dal vialetto sotto casa sua. Per questo era sceso
e aveva trovato due fidanzati che litigavano.
Il sessantaduenne avrebbe cercato di sedare la furibonda lite in corso tra i due ragazzi, temendo che
potesse andarci di mezzo anche la sua autovettura che era parcheggiata proprio nelle vicinanze. Proprio
all’invito di allontanarsi dall’auto il carrozziere sarebbe stato aggredito e spinto verso la ringhiera del
parapetto dalla giovane che stava litigando, una ragazza di 23 anni. L’uomo, colto alla sprovvista, ha
barcollato cadendo giù lungo le scale che portano alla strada sottostante facendo un volo di alcuni metri.
Un impatto violento che gli ha provocato lesioni multiple e soprattutto un grave trauma cranico. Era stato
poi soccorso dal 118 con un’ambulanza e trasportato all’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Castelvetrano
ma, viste le gravi ferire, si era deciso il trasferimento immediato in elisoccorso a Palermo.
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Nel nosocomio del capoluogo siciliano i medici lo avevano sottoposto anche a un delicato intervento
chirurgico per ridurre il trauma cranico. Una operazione riuscita ma che non è servita per salvare il 61enne.
A causa di una ischemia l’uomo è entrato in coma e ieri sera è deceduto. Sul caso indagano i carabinieri
mentre la Procura ha disposto l’autopsia sulla salma.