di Giuseppe Cossentino
Il bullismo nelle scuole italiane è un cancro sociale che continua a mietere vittime innocenti, lasciando dietro di sé un sentiero di sofferenza e distruzione. Le statistiche non mentono: migliaia di studenti sono soggetti a forme di violenza verbale, fisica e psicologica ripetuta, che minano profondamente la loro autostima e la loro fiducia nel prossimo. Ma il problema va oltre le cifre. Si tratta di giovani vite spezzate, di sogni infranti e di famiglie devastate.
Il bullismo non è semplicemente un gioco da ragazzi o un rito di passaggio. È un atto vile e spregevole, perpetrato da individui che si nutrono della debolezza altrui per alimentare il loro senso distorto di potere e controllo. Le ragioni dietro questi atti nefasti sono molteplici: dall’invidia alla scarsa educazione familiare, dall’insicurezza personale alla ricerca disperata di un capro espiatorio per i propri tormenti interiori.
Ciò che rende ancora più tragica questa situazione è la frequente mancanza di voce da parte delle vittime. Spesso, i giovani che subiscono bullismo si sentono intrappolati in un vortice di vergogna e paura, incapaci di chiedere aiuto per timore di essere etichettati come “fifoni” o “spioni”. Questo silenzio complice permette al bullismo di proliferare, mentre le vittime soffocano nel loro dolore.
E non dimentichiamo il cyberbullismo, un’evoluzione nefasta del fenomeno che sfrutta le piattaforme digitali per infliggere danni ancora più gravi e diffusi. I social media, invece di essere un luogo di connessione e condivisione, si trasformano in arene di umiliazione e tormento, lasciando le vittime isolate e vulnerabili.
Ma c’è speranza. È giunto il momento di alzare la voce e combattere questa piaga con ogni mezzo a nostra disposizione. Le scuole devono diventare luoghi di sicurezza e inclusione, dove ogni studente si senta protetto e rispettato. È responsabilità di tutti, genitori, insegnanti, istituzioni e comunità, unirsi in questa lotta e porre fine al bullismo una volta per tutte.
Ogni vita persa a causa del bullismo è una tragedia che potrebbe essere stata evitata. Non possiamo permettere che questo flagello continui a distruggere il tessuto della nostra società. È tempo di agire, di parlare, di difendere coloro che sono troppo deboli per difendersi da soli. Solo così potremo costruire un futuro in cui ogni giovane possa crescere senza paura, libero di realizzare il proprio potenziale e i propri sogni.