Addio a Franco Gatti dei Ricchi e Poveri e il dramma del figlio Alessio, morto a 22 anni: “Ci rincontreremo”

Franco Gatti dei Ricchi e Poveri e il dramma del figlio Alessio, morto a 22 anni: “Ci rincontreremo”

Èmancato a Genova, a 80 anni, Franco Gatti, storico cantante del gruppo Ricchi e Poveri. Il funerale si terrà giovedì 20 ottobre alle 11,30 presso la chiesa di San Siro di Nervi. Il rosario verrà recitato mercoledì 19 ottobre alle 17,15 sempre nella stessa parrocchia.

Il cantante aveva abbandonato la band nel 2013, dopo la tragica morte del figlio a 23 anni di età. Aveva poi partecipato a qualche renuion ma non aveva più ripreso l’attività musicale.

Ad annunciare la scomparsa sono gli stessi membri dei Ricchi e Poveri su Facebook, dicendo che se ne è andato via un pezzo della loro vita.

Il cordoglio delle istituzioni

“Genova e la musica italiana perdono uno degli interpreti più amati, Franco Gatti dei Ricchi e poveri. Il gruppo genovese, vincitore del Festival di Sanremo nel 1985, due anni fa si era riunito sul palco dell’Ariston. L’ultima esibizione che resterà nel cuore degli italiani”. Queste le parole del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, sui social. Cordoglio per la scomparsa del cantante genovese è stato espresso anche dalla Regione.

“Oggi Genova perde un illustre concittadino: si è spento all’età di 80 anni Franco Gatti, storico componente dei Ricchi e Poveri – scrive il sindaco Marco Bucci – a nome della città, le più sentite condoglianze alla famiglia. Genova e l’Italia salutano un pilastro della storia della musica italiana che ha fatto cantare intere generazioni”.

Franco Gatti e i Ricchi e Poveri

Proprio a Genova si trovano le radici dei Ricchi e Poveri, gruppo nato nel 1967 proprio nel capoluogo ligure: tra gli artisti italiani con il maggior numero di dischi venduti, con più di 22 milioni di copie sono il secondo gruppo italiano per vendite, alle spalle dei Pooh. Negli anni settanta e ottanta diversi loro singoli hanno raggiunto la vetta delle classifiche italiane e internazionali. Franco Gatti era stato con la band fin dagli esordi, insieme agli altri membri genovesi Angela Brambati, Marina Occhiena e a Angelo Sotgiu (sardo ma trasferitosi nella Superba all’età di sedici mesi).

Agli esordi vennero notati da Franco Califano, che diventò il loro produttore per alcuni anni. Rimangono ancora oggi tra gli artisti italiani con il maggior numero di dischi venduti e tra i gruppi più longevi, insieme ai Pooh, ai Nomadi e agli Stadio. Nel 1978 hanno rappresentato l’Italia all’Eurovision Song Contest con “Questo amore” e hanno preso parte più volte al Festival di Sanremo, ottenendo il secondo posto nel 1970 e nel 1971 e il primo nel 1985 con “Se m’innamoro”.

Nel 2016 Franco Gatti aveva dato l’addio alla band per dedicarsi alla famiglia. Si era congedato improvvisamente, dopo il concerto a Mosca, dai suoi colleghi Angela Brambati e Angelo Sotgiu, con i quali aveva calcato per quasi 50 anni i palchi di mezzo mondo cantando hit come “Che sarà”, “Se m’innamoro”, “Mamma Maria”, “Sarà perché ti amo” e “Voulez vous danser”. Una tragedia lo aveva colpito qualche anno prima, nel 2013: mentre stava per salire sul palco del teatro Ariston con i suoi compagni per ritirare il premio alla carriera nel corso del Festival di Sanremo una telefonata lo informò che il figlio Alessio, 23 anni, era stato trovato senza vita nella sua abitazione di Nervi, a Genova. Fabio Fazio annunciò in sala stampa l’improvvisa defezione dei Ricchi e Poveri per quel lutto improvviso. 

Nel 2020 I Ricchi e Poveri sono nuovamente saliti sul palco dell’Ariston, a Sanremo, dove si erano esibiti in un medley con alcuni dei loro grandi successi.

Franco Gatti, la malattia e Bassetti

Franco Gatti era affetto dal Morbo di Crohn, sindrome risvegliatasi a causa della positività al covid nel 2020. A parlarne fu lo stesso musicista a Storie Italiane, programma condotto da Eleonora Daniele su Rai1: “L’ho avuto da ragazzo e era sparito per 30 anni. Sono stato curato dal dottor Furnari con del cortisone, che ha fatto bene da una parte e male dall’altra, perché mi ha fatto venire la candida nello stomaco e un piccolo herpes. Mi ha quindi guarito Matteo Bassetti, con il quale dovremo prima o poi trovarci a cantare una canzone insieme”.

E non è mancato il commento del direttore della clinica di malattie infettive del San Martino Matteo Bassetti che lo aveva, appunto, curato: “Ciao Franco. Ho avuto il privilegio di conoscerti, di curarti e di apprezzare il fatto che, dietro al grande artista, c’era un grandissimo uomo. Franco con te se ne va un pezzo della storia della musica Italiana e anche un pezzo della nostra amata Genova. Il tuo accento genovese, la tua ‘o’ larga e la tua espressione gaudente quando cantavi ‘Amore mio ti bacio sulla bocca…’ rimarrà sempre uno dei tuoi ricordi più belli. Buon viaggio Franco. Sono sicuro che gli angeli del cielo sono già stati contagiati dalla tua simpatia e già cantano con te”.

Franco Gatti, uno dei fondatori del quartetto vocale originario che ha poi dato vita al trio de I Ricchi e Poveri, se n’è andato a 80 anni nella sua Genova. Una carriera lunga e felice, nonostante gli alti e bassi dettati dal mercato, ma anche una storia personale dolorosa.

Il 3 febbraio 2013, infatti, il cantante ha dovuto affrontare il dolore forse più grande, quello della morte del figlio. Alessio, 22 anni, era stato trovato morto nella sua casa di via Capolungo a Nervi, nel levante di Genova. Proprio quella sera, i Ricchi e Poveri sarebbero dovuti salire sul palco dell’Ariston di Sanremo, per il Festival. “Mi hanno appena detto che è mancato il figlio di Franco Gatti. E quindi ovviamente stasera non ci saranno”, aveva annunciato commosso Fabio Fazio alla sala stampa.

“Ho inculcato a mio figlio, fin da piccolo, la paura delle droghe. Voglio sperare che Alessio sia morto per cause naturali e non per droga. Aspetto l’esito dell’autopsia ma se la droga non c’entra, querelerò chi ha attribuito il decesso all’uso della cocaina”, aveva detto il padre.

Alessio era nato dall’unione di Franco e la moglie Stefania Picasso. “Mio figlio beveva molto ed è stata anche un po’ la sua disgrazia”, raccontava il padre. È stato proprio un mix di droghe e alcol a farlo morire, dopo i controlli effettuati dalla Procura di Genova. “Ha fatto una cazzata, la prima e ultima della sua vita assumendo degli stupefacenti in un momento in cui non stava bene. E l’ha pagata così”. Gatti, però, fino all’ultimo ha negato che il figlio fosse tossicodipendente. In una trasmissione di qualche anno fa, ricordando Alessio tra le lacrime, aveva detto: “Ci rincontreremo”.