La bohème. L’Opera simbolo del Regio apre le celebrazioni pucciniane.

L’opera simbolo del Regio apre le celebrazioni pucciniane
Andrea Battistoni dirige l’Orchestra, il Coro
e il Coro di voci bianche del Teatro 

Teatro Regio, dal 21 al 29 ottobre 2023
 

Il primo appuntamento con Giacomo Puccini, nell’anno delle celebrazioni del Centenario (1924-2024), non poteva che essere con La bohème, nata al Regio nel 1896, e da allora fra le opere più rappresentate al

mondo. Da sabato 21 a domenica 29 ottobre va in scena nell’intramontabile allestimento di Giuseppe

Patroni Griffi realizzato nel 1996 per il centenario dell’opera; per l’occasione la regia è ripresa da Vittorio

Borrelli. Il maestro Andrea Battistoni dirige l’Orchestra, il Coro e il Coro di voci bianche del Teatro Regio

, questi ultimi istruiti rispettivamente da Ulisse Trabacchin e Claudio Fenoglio. Protagonisti dell’opera sono

il soprano Erika Grimaldi come Mimì, il tenore armeno Liparit Avetisyan nel ruolo di Rodolfo, il soprano

Federica Guida in quello di Musetta, il baritono moldavo Andrey Zhilikhovsky (Marcello), il baritono

messicano Manel Esteve (Schaunard) e Riccardo Fassi (Colline).

La produzione del Regio si realizza grazie al contributo di Reale Mutua, Socio Fondatore del Teatro, il cui

Presidente Luigi Lana dichiara: «Reale Mutua, Socio Fondatore del Teatro da 11 anni, è orgogliosa di

sponsorizzare La bohème, uno dei capolavori del repertorio operistico che incarna l’essenza stessa della

bellezza artistica e del talento italiano. Crediamo molto nell’importanza della cultura e della sua diffusione

come strumento fondamentale per la crescita sociale, culturale ed economica del nostro territorio e del

nostro Paese». 

La bohème è un’opera particolarmente cara al Teatro Regio poiché qui vide la sua prima rappresentazione

assoluta il 1° febbraio del 1896 diretta dal giovane Arturo Toscanini. L’opera inizialmente non raccolse

consensi unanimi: mentre la stampa milanese lodò il compositore, i periodici torinesi e in particolare la

«Rivista musicale italiana», sostenitrice della musica wagneriana, espressero giudizi sfavorevoli. Il pubblico

in sala, però, applaudì a lungo l’autore, il direttore d’orchestra e gli interpreti, tra cui il soprano torinese

Cesira Ferrani nel ruolo di Mimì. Il libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, ispirato al romanzo di Henri

Murger Scènes de la vie de Bohème, richiese circa due anni di stesura a differenza della musica, scritta da Puccini in soli otto mesi. Una innevata Parigi e la vita degli artisti squattrinati del Quartiere latino fanno da

sfondo a una fra le più commoventi storie d’amore di tutti i tempi: quella fra il giovane poeta Rodolfo e la

sua vicina di casa Mimì, ricamatrice di fiori di stoffa, giunta per caso nella soffitta di lui per chiedere un

fiammifero. Gli ingredienti del successo sono chiari: oltre al genio musicale di Puccini, la vividezza dei

protagonisti, artisti e studenti bohémien nella Parigi del 1830, e la loro “vita gaia e terribile”. Così è anche

nei quadri dipinti dalla penna di Puccini e dai versi di Giacosa e Illica, in cui la crudezza della povertà e della

malattia si intrecciano con la freschezza e l’ironia della gioventù, età spensierata in cui la fine di Mimì

segna uno struggente addio. 

Le scene e i costumi sono di Aldo Terlizzi Patroni Griffi e le luci di Andrea Anfossi. Nel corso delle otto

recite dal 21 al 29 ottobre, si alterneranno nei ruoli dei protagonisti: Maria Teresa Leva (Musetta), Galeano

Salas (Rodolfo), Cristin Arsenova (Musetta), Biagio Pizzuti (Marcello), Jan Antem (Schaunard) e Ugo

Guagliardo (Colline). Completano il cast: Nicolò Ceriani (Benoît e Alcindoro), Luigi Della Monica / Marino

Capettini (Parpignol), Franco Rizzo / Desaret Lika (Sergente dei doganieri), Riccardo Mattiotto / Marco

Tognozzi (Un doganiere). 

Nell’ambito della manifestazione “Vendemmia a Torino-Grapes in town” sostenuta da Regione Piemonte e organizzata da Eventum, Strada del Barolo e grandi vini di Langa offrirà al pubblico della prima il 21 ottobre un esclusivo brindisi, un assaggio delle eccellenze vitivinicole del Piemonte.

Foto da Comunicato Stampa