GLI SPARTANI di Barbara Gizzi regia di Daniele Salvo

MASSIMO CIMAGLIA, GIUSEPPE SARTORI, VALERIA CIMAGLIA, ELENA POLIC GRECO, GIULIA SANNA

Costumi Daniele Gelsi
Progetto Speciale MIC 2023

IN SCENA IL 29 SETTEMBRE
CORTE DEL MUDI, MUSEO DIOCESANO

Vico Seminario 1 – TARANTO

“Gli Spartani” è un testo moderno, moderno e nello stesso tempo antico, senza timore di incorrere
nell’ossimoro. Se è vero che i temi proposti – la questione femminile, il contrasto generazionale, la
collettività opposta all’individualismo, le riflessioni sul potere e sulla morte – sovrastano i nostri tempi, è
vero pure che gli stessi temi sono stati affrontati in quello che è il genere letterario più radicato
nell’umanità: la tragedia antica. Barbara Gizzi si è interrogata sulla possibilità di scrivere “alla maniera dei
tragici greci”, senza scimmiottarli ma utilizzando un linguaggio e delle strategie tecniche che sono
tipiche del genere, per ritrovare così quella parola ‘piena’ (intesa sia in senso lacaniano sia come
portatrice di valori) in grado anche di indurre una recitazione ‘corposa’, capace di scuotere lo spettatore
alle viscere. Un testo che si presta, dunque, al lavoro registico visionario e fortemente imperniato sulla
parola che Daniele Salvo ha intrapreso da molti anni, mettendo a frutto gli insegnamenti del suo
maestro, Luca Ronconi.
Undici attori in scena, cinque protagonisti e un coro di under 30, un gruppo che si è messo in gioco in
un’avventura teatrale entusiasmante e totalizzante sotto la guida di Salvo. Riscoprire la potenza del
teatro civile, di indagine sull’uomo, è, del resto, uno degli obiettivi della compagnia Terra Magica,
compagnia fondata da Massimo Cimaglia, che ha già all’attivo progetti artistici di valorizzazione del
territorio sostenuti da istituzioni ed enti, tra cui la Regione Puglia, e che opera a Taranto, città ‘bollata’
troppo facilmente dai media come luogo afflitto dalle acciaierie, e invece culla della civiltà magnogreca
nonché unica colonia spartana. La scelta della data, infatti, è parte integrante del progetto, coincidendo
con l’importante convegno internazionale di studi sulla Magna Grecia promosso dall’ISAMG (Istituto per
la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia) che patrocina lo spettacolo, insieme all’INDA e alla
Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo. La collaborazione con l’ISAMG
punta ad accendere a Taranto, per qualche giorno, un vero focus di attenzione sulla cultura
magnogreca. Partner del progetto anche l’Istituto di Sparta in previsione della diffusione di questo
lavoro anche oltre i confini italiani. Lo spettacolo sarà infatti portato in tournée a Sparta nel 2024.

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Ripercorrere la storia mitica degli Spartani è, dunque, anche ritrovare le radici culturali di Taranto, al di là
di ogni pregiudizio. In scena due donne spartane, Clitemnestra ed Elena, che incidono potentemente sul
mito omerico e tragico. Il testo riprende gli eventi prima della guerra di Troia, scoprendo a Sparta le
ragioni di un evento bellico di così vaste proporzioni e ponendosi (con devozione e ironia) come ‘prequel’
dell’Iliade e dell’Orestea di Eschilo. La storia diviene il pretesto per interrogarci sul senso della collettività
opposto all’individualismo sfrenato che affligge i nostri giorni: se Sparta è passata alla storia come città
‘dura’ in realtà Sparta si fonda tutta sull’idea di ‘comunità’ in cui il singolo conquista un valore
direttamente proporzionale al suo agire nell’interesse di tutti.
Protagonista dello spettacolo è Clitemnestra, una Clitemnestra giovane, già così piena di cicatrici da
lasciare intravedere la sua futura furia assassina. A vestirne i panni è l’attrice, Valeria Cimaglia, che – pur
giovane – porta avanti già da tempo una sua personale battaglia nel mondo del teatro: superare i
pregiudizi e farsi strada nella sua professione senza cancellare la cicatrice che porta sul volto.
La affiancano due attori che negli ultimi anni sono stati tra i protagonisti di maggiore successo nella
stagione del Teatro Greco di Siracusa, Massimo Cimaglia e Giuseppe Sartori, entrambi nell’Edipo Re
diretto da Robert Carsen (spettacolo vincitore del Premio della Critica 2022) e in “Ulisse. L’ultima
Odissea”, spettacolo di grande successo diretto da Giuliano Peparini.
Il prologo prevede un protagonista di eccezione, presente solo in voce ma con tutta la sua emozionante
personalità: Ugo Pagliai.
Leda è Elena Polic Greco, attrice e cantante nonché insegnante storica della Accademia d’Arte del
Dramma antico dell’INDA. Sarà lei a coordinare e dirigere il coro, altro protagonista del lavoro, presenza
corporea e vocale imprescindibile e suggestiva.
I costumi, firmati da Daniele Gelsi, vero artista nel settore, nascono da quella stessa ambizione a una
possibile commistione tra antico e moderno che è alla base anche del testo e che è stata ispirata dalla
lettura di Pasolini e delle sue riscritture e rivisitazioni dei classici.

Lo spettacolo fa parte di un articolato progetto speciale riconosciuto dal MIC che prevede anche un
laboratorio sul coro greco destinato ad attori professionisti under 30 per indagare, analizzare, rivivere con
il corpo e con la voce un modo ‘viscerale’ di fare teatro, un modo in cui la parola diventa il punto di
partenza per la recitazione. I sette borsisti selezionati lavoreranno con Daniele Salvo, Massimo Cimaglia
ed Elena Polic Greco, maestri che frequentano costantemente il genere tragico