Giuliana De Sio e Alessandro Haber giovedì sera al Teatro Duemila di Ragusa
Porteranno in scena “La signora del martedì”

Giuliana De Sio e Alessandro Haber, due giganti del teatro e del cinema italiani, saranno in scena al Teatro
Duemila di Ragusa nel contesto del cartellone proposto da Ac eventi srl.
Una donna, Alfonsina Malacrida, detta Nanà, da nove anni, ogni martedì, tra le quindici e le sedici, va a
comprarsi un’ora d’amore. Nove anni fatti di un martedì dietro l’altro: la signora arriva, saluta, mette il
denaro sul comodino, si spoglia, piega ordinatamente i vestiti e s’infila a letto dopo aver verificato la pulizia
delle lenzuola. Lui, Bonamente Fanzago, attore porno al tramonto, che nei periodi di magra aveva fatto
anche il gigolò, è rimasto con quest’unica cliente: la signora del martedì. Solo che verso il quarto anno di
incontri, l’attore si era innamorato della donna mentre all’inizio del settimo era così travolto dai sentimenti
che aveva commesso l’errore di dichiararsi. Ma Nanà, forse sorridendo dentro di sé, aveva risposto con
decisa fermezza: “Io non potrò mai essere tua. Sono solo un’affezionata cliente che ti paga per fare sesso”.
E’ questo il tema de “La signora del martedì”, la prossima proposta della stagione “Teatro in primo piano”
che sarà rappresentata giovedì 2 marzo alle 21 al Teatro Duemila di Ragusa. E’ un testo intriso di torbida
sensualità ma anche di dolcezza e di grazia, arricchito da un’ironia elegante e tagliente che produce
leggerezza e sorriso. Uno stato di tensione, di trepidazione, attraversa tutto lo spettacolo e ci accompagna fino all’imprevedibile conclusione, lasciandoci senza fiato, legati per sempre a questi meravigliosi personaggi nati dall’immaginazione di Massimo Carlotto, una delle penne più efficaci e profonde del nostro tempo, investigatore instancabile del crinale tra il bene e il male. Una produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo, GoldenArt production e Teatro della Toscana, con la regia di Pierpaolo Sepe. In scena con De Sio e Haber, anche Paolo Sassanelli, Riccardo Festa e Paolo Persi. Carlotto è un autore che sa raccontare come nessun altro il dolore e la capacità di resistenza degli esclusi. Lo spettacolo diretto da Sepe è intriso di sensualità, ma anche di dolcezza e di grazia, ed è arricchito da un’ironia elegante e tagliente. Non esiste oggi in Italia un altro autore che sappia descrivere, come Massimo Carlotto, i meccanismi attraverso cui una società civile si trasforma in un’arena dove il pubblico reclama lo spettacolo del “diverso” colpevole e del sangue che scorre