Vladimir Putin teme di essere avvelenato e fa assaggiare il suo cibo. La lettera della talpa del Cremlino e l’ipotesi di invasione della Polonia

Vladimir Putin teme di essere avvelenato e fa assaggiare il suo cibo. La lettera della talpa del Cremlino e l’ipotesi di invasione della Polonia

E se la Russia si ribellasse? Se una parte del Cremlino fosse stanca di Vladimir Putin e pronta a metterlo in

discussione per gli errori commessi nell’invasione dell’Ucraina e lo stallo dell’esercito che non riesce a

conquistare il Paese invaso? Su Twitter è stata diffusa l’indiscrezione che ci sarebbe un “ammutinamento

in atto su larga scala”. Lo sostiene l’osservatore ucraino Igor Sushko secondo cui non è possibile escludere

un’insurrezione. Svela di essere in contatto con alcune talpe nei servizi russi, che avrebbero inviato

resoconti dettagliati sugli sbagli commessi da Mosca prima e dopo l’attacco a Kiev.

L’osservatore sostiene che sarebbero numerosi i ribelli, non pronti per un colpo di stato, ma decisi a cercare di convincere l’Occidente a intervenire direttamente per fermare il presidente russo. Lo zar – stando a una lettera arrivata dall’interno dell’Fsb e riportata sui social – sarebbe tentato di minacciare e invadere la Polonia, considerata come un “nuovo possibile obiettivo” per il suo ruolo attivo di sostegno all’Ucraina. Minacce che però hanno il sapore del bluff perché una scelta del genere comporterebbe l’immediato intervento della Nato

La lettera che è stata pubblicata non è la prima che arriva da una spia del Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa. Dall’inizio dell’invasione diverse informazioni anonime hanno parlato di una resa dei conti avviata da Putin all’interno del Quinto servizio dell’intelligence e dello Stato maggiore. Sembra che lo stesso dittatore tema un colpo di Stato o, peggio ancora, un tentativo di una vera e propria congiura nei suoi confronti. Non a caso da diversi mesi Vladimir Putin ha assunto nuovi “assaggiatori” che hanno il compito di provare tutti gli alimenti e le bevande che sono a lui destinate. Il presidente russo non si fida più di alcuno. Avrebbe licenziato chi prima lavorava per lui, compresi gli stretti collaboratori.