Uscito “Un colpevole in giuria” di Ruth Burr Sanborn con Edizioni Le Assassine

Uscito Un colpevole in giuria di Ruth Burr Sanborn con Edizioni Le Assassine,
un mystery scritto nel 1932 che ci ricorda le atmosfere di tribunale alla Perry
Mason

Con l’uscita dell’ultimo libro per la collana Vintage Un colpevole in giuria di Ruth Burr Sanborn


Edizioni Le Assassine porta lettori e lettrici in America, negli anni del proibizionismo e della Grande

Depressione.
Nella stanza della giuria del tribunale di Sheffield dodici giurati devono decidere sulla colpevolezza o


innocenza di Karen Garretti, accusata di aver ucciso il suo amante Sebastian Como, contrabbandiere

sciupafemmine e proprietario di una distilleria illegale.

Un mystery che, oltre a condurre negli anni Trenta del secolo scorso, offre una viva immagine di come


venissero percepiti gli immigrati italiani negli Stati Uniti e che, ora come allora, riceve pareri

favorevoli dalla critica.
“In questo romanzo Ruth Burr Sanborn mostra un notevole spirito inventivo e un delizioso senso dello


humor, qualità che dovrebbero portarla molto lontano.”


Isaac Anderson, The New York Times,


22 maggio 1932
“Un mystery divertente con un omicidio ben pianificato, una vittima che merita di essere tale e una

simpatica
investigatrice di mezza età. Un romanzo di sorprendente originalità, o almeno lo era all’epoca in cui è stato


scritto […] L’omicidio è infatti commesso nella stanza “sigillata” di un tribunale dove si trova riunita la


giuria.”
The Passing Tramp,
10 giugno 2020
“Ho scelto questo libro per le atmosfere che sa ricreare, portandoci, attraverso dialoghi serrati tenuti in

un’aula di tribunale, all’epoca del proibizionismo, della Grande Depressione e dell’immigrazione dall’Europa


– ha dichiarato l’editrice Tiziana Prina. L’autrice sa costruire una trama tale per cui tutti i giurati vengono

gradualmente allo scoperto e potrebbero essere i responsabili della morte di uno di loro, senza peraltro


tralasciare un legame con l’omicidio che erano venuti a giudicare”.
Un colpevole in giuria
di Ruth Burr Sanborn
Edizioni Le Assassine
Euro 18
ISBN 9788894979398

Sinossi Nella stanza della giuria del tribunale di Sheffield (USA) dodici giurati devono decidere sulla


colpevolezza o innocenza di Karen Garretti, accusata di aver ucciso il suo amante Sebastian Como,

contrabbandiere sciupafemmine e produttore di alcolici durante il Proibizionismo. Molti dei giurati


propendono per l’innocenza, ma sembrano a uno a uno cambiare idea sotto la pressione di Mrs Vanguard,


una ricca matrona onnipresente nella vita sociale della cittadina. Il verdetto non è ancora stato emesso


quando proprio Mrs Vanguard perde i sensi e poco dopo muore: non di morte naturale, ma per una dose di

stricnina. A indagare sul delitto viene chiamato il Procuratore Distrettuale Pitt, un vero mastino dai metodi


spicci. Tutti i giurati sono sospettati, nessuno può lasciare il tribunale, incluso il dottor March, che ha


assistito la donna nei suoi ultimi istanti di vita. A questo punto gli omicidi da risolvere sono due. Ma sono

legati l’uno all’altro? E l’assassino o l’assassina è la stessa persona? Karen Garretti può ancora essere


considerata colpevole? Tra i giurati vi è Angeline Tredennick, una simpatica e loquace donna di mezza età,


che assomiglia alle investigatrici per passione della Golden Age del giallo: sarà la sua innata curiosità a

fornire un prezioso aiuto per arrivare alla soluzione dei crimini. Un mystery scritto nel 1932 che oltre a


riportarci nell’epoca del Proibizionismo e presentarci l’idea che si aveva in America degli immigrati italiani,

ci ricorda le atmosfere di tribunale alla Perry Mason.


Ruth Burr Sanborn nasce nel New Hampshire, Stati Uniti, nel 1894 e si laurea al Radcliffe College. Nel


1925 si trasferisce con i genitori nel North Carolina, dove morirà a soli 48 anni. Nel corso della sua vita


lavora come reporter ed editor per diverse riviste, e sempre per riviste nazionali e straniere scrive più di cento

racconti e tre romanzi tra il 1923 e il 1942.
Del suo lavoro come scrittrici di gialli dice: “È davvero divertente scrivere mystery. C’è così tanta
eccitazione nel progettarli, perché naturalmente l’omicidio va pianificato […] offre un tale senso di
onnipotenza. Così pochi di noi hanno l’occasione di commettere un vero omicidio, ma pensate alla
soddisfazione indiretta di eliminare sulla carta l’uomo che ha avvelenato il vostro gatto o il dentista che vi ha
tolto un dente”.