Ucciso a colpi di pistola mentre è alla pompa di benzina: si chiamava Luigi Finizio e aveva 51 anni

Ucciso a colpi di pistola mentre è alla pompa di benzina: si chiamava Luigi Finizio e aveva 51 anni
Si trovava alla pompa di benzina di via dei Ciceri quando è stato raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco ed è morto.

Il luogo dell’omicidio: le automobili della polizia e sullo sfondo la pompa di benzina.
È stato raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco mentre si trovava dal benzinaio in via dei Ciceri, nella zona tra il Quadraro e Torpignattara. Uno degli spari lo ha colpito al torace. Secondo le prime informazioni, si tratterebbe di Luigi Finizio, un uomo di cinquantuno anni noto alle forze dell’ordine per precedenti legati agli stupefacenti.

Sul posto sono arrivati immediatamente gli operatori sanitari del 118 che, però, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo. Oltre a loro anche gli agenti della Squadra Mobile che hanno iniziato ad indagare su quanto avvenuto.

L’allarme dai residenti
Ad allertare le forze dell’ordine sono stati i residenti della zona dopo aver sentito alcuni spari: secondo le testimonianze, come appreso da Fanpage.it, i colpi in totale sarebbero stati quattro. A puntare l’arma e a schiacciare il grilletto, due persone in sella ad una moto che avrebbero rallentato davanti alla pompa di benzina e sarebbero poi fuggite non appena esplosi i colpi: uno di questi avrebbe colpito Finizio al torace. L’uomo è morto sul colpo.

La pompa di benzina in cui si trovava Finizio prima di essere raggiunto dagli spari che lo hanno ucciso.
È il terzo omicidio nella capitale in pochi giorni
Ancora spari nella capitale: quello avvenuto questa sera è il terzo omicidio in una settimana.

I primi colpi sono arrivati all’ora di cena lo scorso mercoledì, 8 marzo, a Ponte Mammolo, in via Francesco Selmi. Gli spari hanno raggiunto un uomo di circa 30 anni che stava camminando in strada: si tratta di Roman Stafan Mihai. Sul movente dell’omicidio stanno ancora indagando, ma non si esclude che possa trattarsi della mancata spartizione di una rapina. Appena due sere più tardi, venerdì 11 marzo, a perdere la vita è stato Emanuele Costanza, più noto come chef Manuel Costa. A sparargli e, poco dopo, a costituirsi è stato Fabio Giaccio, un suo vecchio socio in affari. In questo caso, dopo una prima ipotesi relativa al movente economico e al mancato rientro dei soldi prestati per avviare l’attività, sembra invece che dietro all’omicidio ci siano 100mila euro e legami con la camorra.