
Treviso: cacciatore scivola, spara e colpisce ai glutei l’amico ferendolo gravemente
Un cacciatore 58enne è improvvisamente scivolato mentre imbracciava il fucile e inavvertitamente ha fatto
partire un paio di colpi dall’arma. Uno fortunatamente è andato a vuoto ma l’altro ha centrato in pieno
l’amico che era a pochi passi da lui. L’uomo è stato soccorso e trasportato con un elicottero di emergenza a
Treviso dove è stato ricoverato in prognosi riservata.
Tragedia sfiorata durante una battuta di caccia domenicale tra le campagne del Trevigiano. Un cacciatore
ha rischiato di essere ucciso da un suo amico che, senza volerlo, ha aperto il fuoco col suo fucile
colpendolo da distanza ravvicinata e ferendolo gravemente ai glutei. L’episodio si è consumato nella tarda
mattinata di domenica nel territorio comunale a Meduna di Livenza, piccolo comune della provincia di
Treviso. I due protagonisti della storia facevano parte di un gruppo di cacciatori composto da quattro
che nel giorno festivo si erano date appuntamento per una battuta di caccia.
Erano circa le 11.30 e il gruppo si trovava in una zona rurale al confine con la provincia di Pordenone
quando si sono consumati i fatti. Per motivi ancora da chiarire precisamente, uno del gruppo, un 58enne
della zona, è improvvisamente scivolato mentre imbracciava il fucile e inavvertitamente ha fatto partire un
paio di colpi dall’arma. Uno fortunatamente è andato a vuoto ma l’altro ha centrato in pieno l’amico che era
a pochi passi da lui. Ad essere colpito un 42enne residente nella vicina Gorgo al Monticano. L’uomo è stato
raggiunto da un proiettile ad un gluteo ed è rimasto ferito in maniera seria.
Il colpo infatti ha trapassato il muscolo facendogli perdere parecchio sangue. Dopo l’allarme lanciato dagli
altri cacciatori presenti, sul posto sono accorsi in poco tempo i sanitari del 118 con un elicottero di
emergenza che ha immediatamente trasportato l’uomo all’ospedale di Treviso. L’uomo è stato ricoverato e
sottoposto alle cure del caso ed è stato dichiarato fuori pericolo mai medici si sono riservati la prognosi.
Sull’episodio indagano i carabinieri di Motta di Livenza che stanno ricostruendo i fatti.