Trento, “Se non rientrate subito vi licenzio”: 8 operaie costrette a lavorare gratis per punizione
“Se non rientrate subito a lavorare, domani vi lascio a casa”. Sarebbe questa la frase riferita a 8 operaie di
una grande azienda ortofrutticola di Trento per costringerle a un’altra ora e mezza di straordinari non
pagata per “rimediare” a un errore nella cernita delle mele. La segretaria di Flai Cgil Elisa
Cattani denuncia: “Comportamento illecito che si basa sul lavoro nero”
“Se non rientrare subito, domani vi licenzio”. Così sarebbero state obbligate a fare straordinari non pagati
per “rimediare” a un errore nella cernita delle mele. Otto operaie di uno stabilimento ortofrutticolo sono
state costrette a rientrare dopo aver timbrato il cartellino alla fine del turno di lavoro. L’episodio è stato
denunciato dalla Flai Cgil (Federazione Lavoratori Agro Industria). “Queste otto donne, dopo aver terminato
il loro turno di lavoro sono rientrate a lavoro per un’altra ora e mezza – ci spiega Elisa Cattani, Segretaria
generale di Flai Cgil per il Trentino -. Il carico era stato definito “non conforme” dal cliente. La questione
riguardava alcune mele di seconda scelta finite in un carico che avrebbe dovuto essere di prima qualità.
Può succedere di commettere errori durante la cernita ma esistono gli strumenti previsti dalla legge per
rimediare a quanto successo. Qui purtroppo si parla di lavoro in nero: si tratta di un’ora e mezza di lavoro in
più che non viene denunciata. Se per caso una delle lavoratrici avesse subìto un infortunio durante quello
straordinario, non vi sarebbe stata neppure alcun tipo di assicurazione sulla sicurezza. Questo è molto
grave nel 2021″.
Sotto accusa la Società Frutticoltori Trento. Secondo il sindacato si tratta di un’azione inquadrata in un
“sistema punitivo inammissibile contro ogni regola dello Statuto dei lavoratori”. Nel reparto in questione,
secondo quanto riferito da Cattani, lavorano soltanto donne. “L’anno scorso abbiamo dovuto indire uno
sciopero nel medesimo Consorzio per motivi simili. Questa volta la fornitura di mele è stata fatta da
un’intera squadra. La direzione, dopo aver ricevuto la contestazione del cliente, è risalita al gruppo che si
era occupato di confezionare la partita di mele e senza fare alcun tipo di richiamo, lo ha poi riconvocato sul
posto di lavoro per “rimediare” a quanto fatto con un’ora di straordinari”. Le lavoratrici non hanno
inizialmente voluto comunicare quanto avvenuto al sindacato. “Sono venuta a conoscenza dell’accaduto
soltanto dopo – spiega ancora Cattani -. Le lavoratrici sono terrorizzate. La situazione ci preoccupa molto,
soprattutto in un momento in cui si parla tanto di diritti dei lavoratori e principalmente di sicurezza per i
dipendenti”.
Nel mese di aprile l’azienda era stata al centro di un caso simile che aveva portato a uno sciopero di due
giorni da parte di una quarantina di lavoratrici. Una delle operaie era stata sospesa per due giorni mentre
altre cinque avevano ricevuto una lettera di richiamo. Motivo del contendere sempre alcuni presunti errori
sulla linea di lavorazione che il direttore generale Massimiliano Govoni aveva definito “ostruzione
volontaria” in una lettera inviata a L’Adige.