Torino, vigile lancia un mozzicone acceso dalla finestra e brucia i capelli di un bimbo di 7 mesi

Torino, vigile lancia un mozzicone acceso dalla finestra e brucia i capelli di un bimbo di 7 mesi


Ieri pomeriggio a Torino un bimbo di sette mesi ha rischiato un’ustione in testa sotto la finestra dei vigili

urbani. La madre se ne è accorta in tempo e lo ha salvato. Un agente della polizia municipale aveva

lanciato una cicca di sigaretta ancora accesa che aveva forato la cappottina del passeggino e toccato i

capelli del bimbo.

Un vigile che lancia una cicca di sigaretta ancora accesa dalla finestra dell’ufficio e brucia i capelli di un

bimbo dentro al passeggino. È successo ieri pomeriggio a Torino, sotto la caserma della polizia municipale

di Corso Umbria. La mamma del piccolo, impaurita, ha contattato il suo avvocato che procederà in difesa

del figlioletto di sette mesi.

Fatalità e imprudenza. Secondo la ricostruzione, ieri pomeriggio la cicca ancora accesa di una sigaretta è

caduta sui capelli di un bambino che si trovava proprio sotto al palazzo dei vigili urbani di Torino. La madre,

in un primo momento, non ha notato la scena, ma facendo salire il piccolo in auto, ha visto che sui capelli

qualcosa stava bruciando: era appunto una cicca di sigaretta ancora accesa. La cicca aveva bucato la

cappottina

del passeggino e poi era rimasta attaccata allo schienale. La madre del neonato, un maresciallo dei

carabinieri, ha saputo reagire con lucidità e sveltezza, portando in salvo il figlio.

Grazie all’intervento della donna nessun danno irrimediabile, dunque, per il bambino, che avrebbe potuto

riportare un’ustione. Tuttavia la donna, scampato il pericolo, si è rivolta a un avvocato, cercando di far

valere i diritti del piccolo. Il legale entrando nell’edificio che ospita la polizia municipale ha chiesto

spiegazioni. Voleva che gli fosse indicato il nome dell’autore del gesto. Gli agenti presenti al gabbiotto di

ingresso, usando toni spiritosi e dicendo che nessuno dei presenti fosse un fumatore, avrebbero però

consigliato all’avvocato di cercare altrove. La madre del bambino, ora, pensa di sporgere denuncia

all’autorità giudiziaria.