Tokyo 2020. Ritmica: Italia in finale. Pechino, allarme Azzurri. Tortu: un miracolo non lo spieghi

Carlo Mornati, capo delegazione azzurro alle olimpiadi estive, parla di “scommessa vinta” per l’Italia ma lancia l’allarme in chiave Giochi invernali . L’Italia della ginnastica ritmica si qualifica per la finale della competizione a squadre. Le Farfalle azzurre chiudono con 87.150 punti alle spalle di Bulgaria e Russia. Silvia Semeraro ha vinto l’ultimo  combattimento della sua pool eliminatoria di kumite 61 kg donne ai Giochi di Tokyo superando la turca Hocaoglu Akyol 9-4, risultato che  però non le permette di accedere alle semifinali. Per l’azzurra incontro molto duro con diversi interventi dei medici e  una lunga sospensione per una ferita superficiale alla testa della  Semeraro che ha chiuso l’incontro con una fasciatura al capo. Allarme Pechino Una scommessa “vinta” in un contesto “difficile”. Una soddisfazione doppia perché dietro ogni medaglia c’è “una piccolissima particella di Coni direttamente o indirettamente”. Il trionfo dell’Italia a Tokyo 2020 è anche quella del capo missione e segretario generale del comitato olimpico Carlo Mornati, come scrive LaPresse. Un progetto partito dal lontano, dal 2014, in cui la preparazione olimpica è stata messa al centro. “Ringrazio il presidente Malagò per averci dato carta bianca”, dice Mornati. Una scelta che si è rivelata azzeccata. In Giappone è stato “replicato” il modello attuato in Italia con la base di Tokorozawa che è stata “la nostra Formia” e il feedback arrivato da allenatori e tecnici è stato “iper-positivo”. L’obiettivo iniziale erano “30 medaglie ma – rivela Mornati – le proiezioni ce ne attribuivano addirittura 46. Poi è chiaro che c’è sempre una dispersione del 25%”. L’apporto più grande, assolutamente a sorpresa, è arrivato dall’atletica. “Nessuno lo diceva ma le aspettative c’erano – dichiara ancora –  sono frutto di maturazione, sono arrivati tutti al top della condizione al momento giusto, poi può esserci anche una componente di fortuna”. Se è vero che tutte le medaglie “hanno la stessa carica emotiva” però “se vinci i 100 metri e nessuno le aveva fatto prima…”. Ora Mornati con i decreti attuativi della riforma dello sport spera che “si possa lavorare in maniera più facile”. Anche perché la prossima sfida in programma, quella dei Giochi Invernali di Pechino del prossimo febbraio, se possibile è ancora più complicata a causa delle restrizioni per il covid attualmente in vigore in Cina. “E’ chiusa per tutti non solo per noi – dice – spero che da qui in avanti le regole di ingaggio possano cambiare. Se resta questo protocollo non ci va nessuno” La conferenza della 4×100 “Vedere il mio nome insieme a quello dei più grandi di sempre è incredibile. Chi mi conosce sa il mio percorso”. Lo dice Marcell Jacobs in conferenza stampa a Casa Italia. “Quartetto provato solo nell’ultimo raduno ma eravamo sicuri che sarebbe stato quello titolare. Una volta entrati in pista sapevamo che avremmo potuto fare qualcosa di grande e lo abbiamo fatto”. “Non vedo l’ora di andare a Eugene. E’ un’ottima pista e ci saranno gli stessi avversari di qui. E’ solo un momento per riconfermare quello che ho fatto”. “Non abbiamo dormito, ci scuserete per le risposte…”. Lo dice scherzando Filippo Tortu. “Io ultimo frazionista? E’ la cosa più bella ma anche la più brutta perché vedi la gara da spettatore e a ogni passaggio del testimone fai un sospiro”. “Mi sono allenato in un parco per un mese. E’ un miracolo che siamo riusciti a fare tutto questo, e un miracolo non può essere spiegato”.