Stordita, legata e violentata dal marito: lo scopre guardando il computer

Stordita, legata e violentata dal marito: lo scopre guardando il computer


La vittima non si era resa subito conto di quanto le era accaduto e lo ha scoperto solo quando ha trovato i

video nel computer del marito. L’uomo condannato a 8 anni.

Ha stordito la moglie con dosi massicce di psicofarmaci, narcotiche ed alcol, poi l’ha legata al letto e ha

abusato sessualmente di lei, arrivando anche a filmarla durante gli abusi. Queste le accuse che hanno

portato alla condanna di un 52enne veneto per il reato di violenza sessuale pluriaggravata. I fatti contestati

all’uomo risalgono a oltre sei anni ma la vittima non si era resa subito conto di quanto le era accaduto e lo

ha scoperto per caso solo quando ha spulciato tra le cartelle del computer del marito. In quei file infatti

l’uomo aveva salvato i filmati registrati durante gli abusi sulla donna per conservarli. La drammatica e

scioccante scoperta di quei filmati girati nella loro camera da letto, ma di cui lei non sapeva assolutamente

nulla, ha fatto scattare la denuncia e poi il processo, arrivato ora in giudizio.

Grazie alla scoperta dei video, infatti, la donna iniziò a indagare in casa scoprendo le gocce che lui si era

fatto prescrivere dal medico ma che non consumava. Poi gli esami per rilevare la presenza di sostanze che

hanno accertato un valore di benzodiazepine sei volte superiore al dosaggio consigliato dai medici.

Secondo quanto ricostruito durante il procedimento penale, con questa tecnica, tra i mesi di marzo e aprile

2015, il cinquantenne, tecnico informatico veronese,  in più occasioni avrebbe stordito di nascosto la

consorte facendole ingerire benzodiazepina mista ad alcol con l’obiettivo di abusare di lei.  Quando perdeva

conoscenza, la donna veniva poi spogliata e legata al letto con delle corde e costretta a subire atti sessuali

anche attraverso l’uso di oggetti e sex toys.

Per questi episodi, il pm che rappresentava l’accusa, aveva chiesto sette anni di reclusione ma il giudice è

stato ancora più severo infliggendo all’imputato 8 anni di carcere. La sentenza emessa martedì dal

Tribunale prevede anche le pene accessorie  dell’esclusione  dalla successione e di un ulteriore anno in cui

l’uomo avrà il divieto di svolgere lavori a contatto con minori. Per la vittima degli abusi sessuali, che si era

costituita parte civile nel processo, riconosciuto un risarcimento di 20mila euro.