“Sono troppo tatuata, non riesco a trovare lavoro”: mamma non rinuncia alla sua passione per i tatuaggi

Itatuaggi sono una moda ormai universalmente accettata nel mondo occidentale. Si incontrano frequentemente per strada persone con tatuaggi più o meno visibili e ormai siamo talmente abituati che spesso non li notiamo. Il mondo del lavoro, tuttavia, ancora stenta ad accettare queste decorazioni corporee allo stesso modo in cui si accoglie una nuova acconciatura o un nuovo taglio di capelli. E se in alcuni casi questa scarsa aderenza alla moda è dettata da necessità igieniche, spesso e volentieri non si tratta che di questione di immagine, soprattutto quando si parla di lavorare a contatto con il pubblico.

Ma i tatuaggi sono davvero così invadenti? E soprattutto, quando una persona diventa “troppo tatuata” per lavorare? La storia di questa mamma ci insegna qualcosa. 

Melissa Sloan è una quarantacinquenne mamma di due bambini e vive a Londra. La donna ha una passione insolita per i tatuaggi, tanto da essersene riempita una buona parte di pelle. Il suo primo tatuaggio risale a quando aveva 20 anni e da allora non ha mai smesso. “Mi faccio tre nuovi tatuaggi a settimana, non posso proprio fermarmi, non ci riesco. Porto con me la macchinetta per i tatuaggi nel bagagliaio, me li faccio fare ovunque dal mio ragazzo” racconta la donna. 

Questa sua passione però, confessa, la sta penalizzando molto nella sua vita, perché il suo aspetto esteriore fa dubitare la maggior parte delle persone sulla sua affidabilità e sulla possibilità che possa creare problemi.

La donna racconta infatti di non riuscire a trovare un impiego a causa dei suoi tatuaggi, che scoraggiano tanti possibili datori di lavoro. Il suo primo lavoro è stato come addetta alla pulizia dei bagni da giovanissima, ma da allora non è più riuscita a trovare altro, neanche per lo stesso tipo di impiego che aveva già svolto. Le persone spesso le rimproverano di non aver mai lavorato, se non quella volta che non è durata a lungo. “Ma se qualcuno mi offrisse un lavoro domani andrei a lavorare – accetterei quell’offerta” spiega la donna, che aggiunge che ogni volta che si reca a un colloquio di lavoro i potenziali datori pensano che il suo aspetto possa essere un problema.

La donna ha dichiarato di aspettarsi questa situazione, non è mai riuscita ad adattarsi alle persone preferendo essere se stessa. E nonostante le difficoltà nel trovare un lavoro, non vuole rinunciare a questa sua passione. Una scelta un po’ drastica, ma se si è disposti a sopportarne le conseguenze, essere se stessi è sempre la via migliore.

E voi che ne pensate? Offrireste un lavoro a questa donna nonostante il suo aspetto?