Sfidano il deserto per una nuova vita, 4 bimbi morti di sete: dramma dell’immigrazione in Tunisia

Secondo le autorità loali, i migranti, tutti di origine subsahariana che probabilmente cercavano di arrivare

lungo le coste nordafricane per imbarcarsi, sono morti a causa dell’alta temperatura e della sete dopo

essere rimasti senza più scorte di acqua. I loro resti rinvenuti vicino alla frontiera con l’Algeria.

Ennesimo dramma dell’immigrazione in Africa dove 2 donne e 4 bimbi sono morti in maniera orribile, di

sete e caldo, mentre tentavano di attraversare il deserto per arrivare in Tunisia e imbarcarsi verso la ricca

Europa. Un dramma della disperazione di chi è costretto a lasciare la propria terra in cerca di un futuro

migliore e sfida anche il deserto in un clima torrido come quello di questa estate dove anche in Tunisia si

sono raggiunte temperare record che non si vedevano da decenni. Le unità di sicurezza del governatorato

di Tozeur, nel sud della Tunisia, hanno trovato i resti dei 4 bimbi e delle donne nel deserto del comune di

Hazoua, vicino alla frontiera con l’Algeria. Lo ha confermato il governatore della provincia di Tozeur, Ayman

al Bejaoui, secondo quanto riferisce l’emittente radiofonica tunisina “Mosaique Fm”.

Secondo il governatore locale, i migranti, tutti di origine subsahariana che probabilmente cercavano di

arrivare lungo le coste nordafricane per imbarcarsi, sono morti a causa dell’alta temperatura e della

sete dopo essere rimasti senza più scorte di acqua. La morte di migranti nel deserto purtroppo non è una

novità ma in questi giorni in Tunisia si registrano temperature record di quasi 50 gradi che non si vedevano

dalla fine degli anni ’90.  Oltre a tanti naufragi che si assistono nel Mediterraneo, infatti, sono tantissimi

quelli che non raggiungono nemmeno le coste nordafricane svanendo nel nulla nel deserto.

Nelle stesse ore del ritrovamento dei cadaveri un nuovo naufragio di migranti nelle acque tunisine del

Mediterraneo è stato segnalato dalla Guardia costiera di Tunisi che ha recuperato tra lunedì 9 e martedì 10

agosto i corpi di 29 persone annegate al largo delle coste situate tra le città di Mahdia e di Sfax, nel

tentativo di emigrare verso le coste italiane. Secondo le autorità tunisine, tra le vittime vi sarebbero anche

dei cittadini tunisini. Secondo il portale web dell’Organizzazione mondiale per le migrazioni (Oim), oltre

mille persone sono morte nella rotta del Mediterraneo centrale dall’inizio del 2021.