L’Hrw, l’organizzazione per i diritti umani, ci ricorda quanto sia importante il diritto all’istruzione per l’Africa
L’organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch (Hrw) è intervenuta, in occasione della Giornata
internazionalmente dedicata al bambino africano, per ricordare ai governi africani la necessità di
accelerare gli sforzi e fornire finanziamenti adeguati per garantire che tutti i bambini possano godere del
diritto all’istruzione.
Nonostante gli importanti progressi compiuti negli ultimi decenni per garantire un’ampia ratifica e
attuazione della Carta africana sui diritti e il benessere dell’infanzia, a molti bambini africani viene negato il
diritto fondamentale all’istruzione.
“I bambini di tutta l’Africa affrontano molti abusi e barriere interconnessi ogni giorno al loro diritto
all’istruzione”, ha affermato Carine Kaneza Nantulya, direttrice della difesa dell’Africa presso Human Rights
Watch. “Milioni di bambini sono stati esclusi o sono rimasti indietro nel loro apprendimento durante la
e l’impatto economico ha costretto molti ad intraprendere lavori spesso pericolosi ed estenuanti,
costringendoli ad abbandonare la scuola”.
Attraverso l’Agenda 2040, l’Unione Africana si è impegnata a muoversi per garantire e il diritto a
un’istruzione gratuita, di qualità e inclusiva a tutti i bambini. Ridurre le disuguaglianze è la chiave per
realizzare questo programma. Anche prima della pandemia di covid-19, l’Africa subsahariana aveva i tassi
di abbandono scolastico e di esclusione molto alti. Human Rights Watch riferisce che 32 milioni di bambini
in età scolare e 28 milioni di adolescenti in età scolare risultavano già non frequentare la scuola. Le
chiusure legate alla pandemia e le difficoltà di collegamento che hanno reso in molti casi impraticabile la
didattica a distanza hanno esacerbato la situazione, anche nei Paesi che teoricamente garantiscono
un’istruzione primaria e secondaria gratuita universale.
Nuove stime dell’Organizzazione internazionale del lavoro e dell’Unicef hanno rilevato inoltre che nell’Africa
subsahariana il numero di bambini vittime del lavoro minorile è cresciuto di 16,6 milioni tra il 2016 e il 2020,
determinando il primo aumento dei tassi globali in 20 anni.
Il continente africano ha i tassi di gravidanza adolescenziale più alti al mondo e le gravidanze
adolescenziali sono aumentate durante i blocchi in vari paesi.
Alla luce di tutto questo, osserva Human Rights Watch, “i governi africani dovrebbero adottare
urgentemente piani per ristabilire il diritto all’istruzione per milioni di studenti che rischiano di non tornare a
scuola una volta riaperte le scuole per l’insegnamento di persona, così come per coloro che sono usciti
dalla scuola dell’obbligo durante la pandemia. Dovrebbero inoltre garantire che l’istruzione primaria e
sia completamente gratuita”.
“L’Unione africana dovrebbe anche esercitare pressioni sui governi affinché adottino con urgenza leggi e politiche che incoraggino le ragazze a rimanere a scuola e smettano di vietare alle ragazze incinte di continuare la loro istruzione e avere successo negli studi”, afferma inoltre Human Rights Watch.
Tutti i Paesi dell’Unione africana dovrebbero approvare la Dichiarazione sulle scuole sicure, un impegno intergovernativo per rafforzare la prevenzione e la risposta agli attacchi contro studenti, insegnanti, scuole e università in tempo di guerra. Sebbene 30 Paesi africani abbiano approvato la dichiarazione e siano stati leader nell’attuazione dei suoi impegni nell’ultimo anno, bambini, insegnanti e scuole sono sotto attacco, anche in Burkina Faso, Camerun, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia e Nigeria.