PUNIZIONI CORPORALI, ON. BRAMBILLA (COMM. INFANZIA): “FORME INTOLLERABILI DI SOPRAFFAZIONE E VIOLENZA. GRAZIE A MATTARELLA PER MONITO CONTRO LO SFRUTTAMENTO DEL LAVORO MINORILE”

“Qualunque punizione corporale nei confronti di un bambino o di un ragazzo è una forma di sopraffazione e violenza non tollerabile in sé e comunque priva di giustificazione pedagogica”. Lo afferma l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione parlamentare per l’Infanzia e l’adolescenza commentando i dati pubblicati da Unicef sulla diffusione nel mondo delle punizioni corporali su bambini sotto i 5 anni.

“Sconcerta – sottolinea l’on. Brambilla – pensare che quattrocento milioni di piccolissime vittime nel mondo subiscono regolarmente punizioni con mezzi fisici e che, anche nel nostro Paese, il ricorso alla punizione corporale è ancora ampiamente diffuso e socialmente accettato come strumento di correzione, mentre è provato che quella fondata sulla violenza, fisica ma anche psicologica, non è educazione: colpisce nel corpo e nello spirito, abbassa l’autostima del bambino che la subisce e probabilmente fa crescere adulti violenti. Insomma, produce effetti contrari a quelli desiderati e dovrebbe esser vietata innanzitutto dalla ragione prima ancora che dalle leggi. In Italia, su questo punto, le norme vigenti lasciano troppo spazio all’interpretazione. Ceffoni e sculacciate non fanno bene”.

Del resto, se i diritti dei minori sono a rischio in casa, figuriamoci fuori dall’ambiente familiare. “Ringrazio il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – afferma l’on. Brambilla – per aver richiamato l’attenzione, con la sua nota in occasione della giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, sulla necessità di contrastare efficacemente questa grave forma di illegalità che priva i più piccoli del diritto di vivere liberamente la propria età”.