Pierfrancesco Favino purtroppo è malato: dovrà conviverci per sempre
Il seguitissimo attore romano svela un retroscena che nessuno conosceva: racconta la sua condizione che non deve essere sottovalutata. Ecco di cosa si tratta
Cinquanta anni, romano, una carriera partita in sordina ma che è esplosa proprio in questi ultimi anni, tanto da farlo diventare l’attore italiano più richiesto in assoluto. Si è formato alla scuola di Ronconi e Costa. Amatissimo dal pubblico, il suo debutto però non è arrivato con il cinema, bensì in televisione agli inizia degli anni 90. Affascinante e talentuoso, PierFrancesco ha trovato man mano più spazio nelle produzioni sia italiane che straniere. Ultimamente lo abbiamo visto anche come super ospite al Festival di Sanremo, dove ha intepretato un bellissimo monologo.
Favino ha infatti lavorato con i divi di Hollywood. Nel 2013 prende parte a “World War Z” con Brad Pitt e “Rush“, di Ron Howard. Moltissime le altre partecipazioni internazionali, come ad esempio: “Una Notte Al Museo” di Shawn Levy, “Le Cronache di Narnia: il Principe Caspian” di Andrew Adamson, “Miracolo a Sant’Anna” di Spike Lee, “Angeli e Demoni”, sempre di Howard. Da Ozpetek a Muccino, da Gianni Amelio a Carlo Verdone, fino ad arrivare a Marco Bellocchio e Giovanni Veronesi, l’elenco dei registi con cui ha lavorato è davvero lunghissimo.
La “malattia” dell’ attore: ecco di cosa si tratta
Pierfrancesco però non è sempre tenero quando parla di se stesso e della sua carriera. Si riconosce una certa bravura, ma anche una dose di fortuna: “Ho fatto la gavetta, per fortuna. Ho sempre fatto l’attore con gioia. In questo mestiere poi c’è anche una grande componente di fortuna. La nostra professione va a ondate. In questo momento lavoro tanto, magari un momento non andrà così” – ha raccontato cosi Pierfrancesco. Una vera e propria missione, il suo lavoro, per come lo intende, che molte volte lo porta a avere dei veri e propri disagi con se stesso.
“Quello che faccio mi fa stare meglio” – dice infatti l’attore romano. Ha parlato di una vera e propria “malattia” che lo affligge: “Credo di dover imparare ancora tanto dal mio mestiere, ma non è detto che sia in grado di farlo e non voglio che sia un passaggio obbligato. Sono un perfezionista, Paolo Virzì dice che sfioro la malattia“. Appassionato e onesto, svolge il suo lavoro con dedizione e cerca di farlo al meglio. Per il momento, pare proprio sia davvero ben ricompensato dal pubblico e dalla critica, non sempre tenera.
Fonte Il democratico.it