Palermo, autotrasportatore di 52 anni muore schiacciato dal suo camion
Giuseppe Costantino, autotrasportatore palermitano di 52 anni, è morto ieri mattina a Capaci dopo essere
stato investito dallo stesso camion che stava utilizzando. L’uomo era sceso dal mezzo ed era andato sul
retro quando è stato travolto.
Giuseppe Costantino, autotrasportatore palermitano di 52 anni, è morto ieri mattina a Capaci dopo essere
stato investito dallo stesso camion che stava utilizzando. L’autista si trovava in via Renato Guttuso ed
aveva finito le operazioni di carico e scarico della merce quando è andato sul retro del mezzo per effettuare
alcune verifiche. Il camion si è messo in movimento e lo ha travolto, uccidendolo. Sono intervenuti i
sanitari del 118 che hanno constatato il decesso dell’uomo. Le indagini sono condotte dai carabinieri della
compagnia di Carini che stanno cercando di ricostruire quanto accaduto per accertare eventuali
responsabilità. Sul corpo di Giuseppe Costantino è stata anche disposta l’autopsia.
Ieri sette morti sul lavoro
Quella di ieri è stata una giornata drammatica sul fronte delle morti sul lavoro; due operai sono morti
soffocati dall’azoto liquido durante un rifornimento della sostanza all’ospedale Humanitas di Pieve
Emanuele in provincia di Milano e un imbianchino è deceduto precipitando da un’impalcatura in provincia di
Padova. Altre due vittime si sono registrate a Palermo, Pisa e Torino. Gli incidenti sono avvenuti
all’indomani dell’incontro tra Cgil Cisl e Uil a palazzo Chigi e il ministro del lavoro Andrea Orlando: “Gli
incidenti sul lavoro, in particolare in quello metalmeccanico, edile o nei servizi logistici o di fornitura sono
eventi che accadono nell’ordinaria violenza dei rapporti di lavoro. Ieri sono state indicate altre due misure –
sostiene la Cgil – le aziende appaltanti che non rispettano le norme sulla sicurezza devono essere escluse
dalle gare di appalto e in caso di violazioni non sono sufficienti solo le sanzioni ma vanno sospese tutte le
attività produttive fino a quando le imprese non si siano messe in regola”. Norme che però, denunciano i
sindacati, vanno applicate tassativamente.