Omicidio nonna Rosina, il nipote Enea condannato all’ergastolo: “Fu lui a strangolarla”

Omicidio nonna Rosina, il nipote Enea condannato all’ergastolo: “Fu lui a strangolarla”
Enea Simonetti, nipote di Rosina Carsetti, è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Rosina Carsetti, uccisa il 24 dicembre del 2020 a Montecassiano. Due anni sono invece stati inflitti al marito della donna, Enrico Orazi, e alla figlia Arianna.

Enea Simonetti, nipote di Rosina Carsetti, la donna di 78 anni uccisa la sera del 24 dicembre di due anni fa a Montecassiano (Macerata), è stato condannato all’ergastolo per omicidio aggravato e simulazione di reato. Due anni sono invece stati inflitti al marito della donna, Enrico Orazi, e alla figlia Arianna, entrambi assolti per concorso in omicidio e invece condannati solo per simulazione di reato.

Nel corso della sua requisitoria il pubblico ministero aveva chiesto la massima pena per tutti e tre gli imputati, con l’unica differenza sull’isolamento diurno. Invece, i giudici hanno ritenuto colpevole e meritevole del carcere a vita solo il 22enne. Tra tre mesi saranno disponibili le motivazioni della sentenza, contro la quale di sicuro sarà proposto appello.

Il processo nei confronti dei tre si è concluso nel primo pomeriggio di oggi dopo 17 udienze. Secondo il sostituto procuratore di Macerata Vincenzo Carusi, che quella sera della vigilia di Natale 2020 raggiunse la villetta per accertare cosa fosse accaduto, a uccidere materialmente Rosina – strangolandola – fu suo nipote Enea. Per il magistrato il delitto sarebbe maturato da una degenerazione dei maltrattamenti che venivano inflitti all’anziana, e che la donna sarebbe stata intenzionata a denunciare.

A incastrare Enea Simonetti, in particolare, alcune frasi piuttosto emblematiche: “È stata una liberazione”, disse il giovane subito dopo l’arresto. Ma – come ricorda Cronache Maceratesi, quotidiano che ha seguito tutte le udienze del processo – l’allora ventenne avrebbe ben presto negato – conversando con sua madre Arianna – la versione concordata dai due, quella della rapina finita in tragedia: “Enea non dire mai quello che hai fatto, mai. Non puoi dire quello che hai fatto”, gli dice la mamma. Più tardi Enea risponde: “Ma ti rendi conto di quello che ho fatto?”; e la donna replica: “Non me ne frega niente”.

La sentenza di oggi è stata letta dal giudice Andrea Belli dopo tre ore di camera di consiglio. Condanna

all’ergastolo per il 22enne Enea Simonetti; nessuna premeditazione, ma l’aggravante di avere ucciso una

ascendente per futili motivi e approfittando della minorata difesa. Per l’omicidio sono stati assolti Enrico

Orazi. 80 anni, e Arianna Orazi, 50, “per non aver commesso il fatto”. I due sono stati tuttavia condannati per

la simulazione di reato, pena sospesa.

Secondo i giudici, dunque, ad uccidere Rosina Carsetti fu il nipote Enea in un gesto d’impeto verso la

nonna. Poi la madre e il nonno hanno cercato di nascondere quello che aveva fatto. Alle 19 e 47 di quella

sera, infatti, Arianna Orazi chiamò i carabinieri e disse: “Venite è entrato un ladro, penso che mia madre sia morta”.