“Non posso stare senza di te”, e si fa 1.400km per andare a uccidere la ex a coltellate

“Non posso stare senza di te”, e si fa 1.400km per andare a uccidere la ex a coltellate
Dalla Sicilia ha raggiunto il Piemonte accecato dalla gelosia. Venerdì sera Kelvin O., 23 anni, nigeriano, ha raggiunto Caluso, dove abita Blessing, sua connazionale di due anni più giovane. L’ha colpita ripetutamente a pugni e calci, poi l’ha accoltellata. Quindi ha ingerito varichina e topicida, poi ha scritto una lettera d’addio. Ora sono entrambi in ospedale. Lei in condizioni disperate.

Sarebbe la gelosia a spingere Kelvin O., 23 anni, di origini nigeriane, a mettersi in macchina e a percorrere mille e 400 chilometri per andare ad uccidere Blessing S., connazionale di due anni più giovane. Da Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina,  ha attraversato l’Italia per arrivare a Caluso, nel Torinese. Una violenza brutale, prima calci e pugni e poi decine di coltellate. Quando l’ha creduta morta, Kelvin ha ingerito varechina e topicida e infine si è seduto al tavolo a scrivere la sua lettera di addio. I carabinieri della compagnia di Chivasso sono arrivati in tempo per salvare entrambi: ora sono ricoverati in gravi condizioni all’ospedale locale.

Il tentato femminicidio è avvenuto venerdì 24 settembre nell’appartamento al quinto piano di una palazzina di via Martiri d’Italia, a Caluso. Nel condominio Carola hanno sentito grida poco prima delle 21.30. Stando alle ricostruzioni, la ragazza era arrivata in Piemonte due anni fa, con un’amica, mentre lui viveva in Sicilia. Non è chiaro quando sia cominciata iniziata la relazione tra i due, anche perché la 21enne fino a poco tempo fa frequentava un altro ragazzo, che ieri mattina si è precipitato a Caluso: “È sempre stata una brava ragazza, due anni fa l’ho anche aiutata a trovare questo appartamento facendole da garante” ha spiegato.

In base alla ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Chivasso, Kelvin avrebbe colpito la ragazza con un coltello da cucina con una lama di 15 centimetri. Una vicina chiama i soccorsi: “L’ho sentita urlare e chiedere aiuto”. Sul posto accorrono i militari che fanno irruzione nell’appartamento al quinto piano. Lui sta scrivendo la sua lettera d’addio. “Non posso stare senza di te…” avrebbe scritto. Blessing è terra, in un lago di sangue ma respira ancora. Di fianco a loro, il coltello da pane usato dal 23enne e la bottiglia di varechina da cui aveva da poco bevuto.