Muore colpito da una carrucola in cantiere a Taormina, Antonino è l’ennesima vittima sul lavoro

Muore colpito da una carrucola in cantiere a Taormina, Antonino è l’ennesima vittima sul lavoro


Il ponteggio su cui si trovava il 58enne Antonino Cacopardo ha ceduto improvvisamente e la carrucola

utilizzata per sollevare i materiali lo ha colpito con violenza alla testa. Trasportato d’urgenza al Policlinico di

Messina, l’operaio edile è morto nelle scorse ore dopo una settimana di agonia.

È Antonino Cacopardo l’ennesima vittima sul lavoro in Italia. L’operaio edile di 58 anni è deceduto nelle

scorse ore al Policlinico di Messina dove era stato ricoverato dopo il tragico incidente sul lavoro in cui era

rimasto coinvolto il 16 settembre scorso a Taormina, sulla costa etnea della Sicilia. L’operaio, residente a  di

Letojanni, nella città metropolitana di Messina, giovedì scorso era impegnato in un cantiere edile per la

ristrutturazione di un’abitazione a Taormina quando è avvenuto il tragico incidente sul lavoro.

Secondo quanto ricostruito finora, per cause ancora da accertare, il ponteggio su cui si trovava il 58enne ha

ceduto improvvisamente e la carrucola utilizzata per sollevare i materiali lo ha colpito con violenza alla

testa lasciandolo esanime. Immediatamente soccorso dai sanitari dopo l’allarme lanciato dai colleghi

presenti sul posto, le condizioni dell’uomo erano apparse subito molto gravi. La stessa centrale del 118

aveva inviato un elisoccorso con cui l’uomo era stato trasportato d’urgenza al Policlinico di Messina. Qui,

nonostante i tentativi dei medici di salvarlo, purtroppo Antonino Cacopardo è spirato nella tarda serata di

mercoledì dopo sette giorni di agonia durante i quali non ha mai più ripreso conoscenza.

Mentre le indagini affidate alla polizia proseguono per accertare i fatti, in sindacati lanciano l’ennesimo

grido di allarme per quello che descrivono come un bollettino di guerra. “Apprendiamo dell’ennesima

vittima sul posto di lavoro che allunga ancora il già drammatico bollettino di guerra che, ormai da troppo

tempo, registra numeri da brivido e deve necessariamente far riflettere istituzioni,  imprese e tutte le parti

interessate, che bisogna attivarsi immediatamente per arrestare questa emorragia di vite umane”. scrivono

in una nota il segretario regionale della Filca Cisl Sicilia, Paolo D’Anca, e il segretario provinciale,  Pippo

Famiano, aggiungendo: “I lavoratori non sono carne da macello e i ribassi d’asta non possono essere il

paravento per eludere gli obblighi relativi alla sicurezza dei lavoratori e come sindacato reclamiamo

condizioni di lavoro più giuste e decorose. Solo con controlli mirati si può portare più legalità nei posti di

lavoro, per cui la Filca Cisl sollecita l’ispettorato del Lavoro, lo SPRESAL (Servizio Prevenzione e Sicurezza

negli ambienti di lavoro) e Inail ad effettuare controlli a tappeto nei cantieri. Un monitoraggio permanente

nei cantieri  privati, dove bisogna intensificare la prevenzione e soprattutto reprimere il lavoro nero, 

prevedendo maggiori risorse per potenziare il numero degli ispettori perché solo cosi è possibile tentare di

ridurre drasticamente il numero degli infortuni e delle morti sul posto di lavoro”.