Michele muore schiacciato da blocco di 40 quintali, diceva: “Sono stufo di questo lavoro, spostiamo pesi enormi”

Michele muore schiacciato da blocco di 40 quintali, diceva: “Sono stufo di questo lavoro, spostiamo pesi enormi”
Michele Marino, 32 anni, voleva cambiare lavoro, quello che svolgeva da un anno e mezzo in fabbrica era troppo pesante, come ha raccontato un suo amico. Venerdì è morto alla Novomeccanica di Bruino, in Piemonte.

Michele Marino è morto in un incidente sul lavoro nella giornata di venerdì 18 marzo alla Novomeccanica di Bruino, in Piemonte. Era dipendente dell’azienda da circa un anno, ma negli ultimi aveva manifestato ai suoi conoscenti l’intenzione di cambiare impiego in quanto lo riteneva troppo pesante. “Spostava carichi enormi, era stufo, dieci giorni fa mi aveva dato il curriculum perché lo portassi nella mia azienda, io faccio il corriere”, racconta un amico del ragazzo, vicino di casa della vittima, di origini napoletane (era di Torre del Greco). “Ora non stavano cercando nessuno ma gli avevo promesso che se si fosse aperta qualche opportunità lo avrei avvisato”, dice ancora l’amico.

L’incidente sul lavoro

Michele viveva con la fidanzata Alessandra a Grugliasco, alle porte di Torino. Venerdì è stato travolto da un blocco pesante 40 quintali di parti meccaniche che si è sganciato mentre lo movimentava finendogli addosso. L’immediato trasportato in elisoccorso all’ospedale Cto di Torino si è rivelato purtroppo inutile. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Piossasco e gli ispettori dello Spresal dell’Asl To3. Le indagini sono ancora in corso per chiarire cosa sia successo, la procura di Torino attende la loro relazione.

Cosa dicono i responsabili della Novomeccanica di Bruino
“Siamo addolorati e scioccati per quello che è successo – ha detto il responsabile della Novomeccanica – questo ragazzo era venuto qui per lavorare e fatti simili non dovrebbero mai accadere. Ci occupiamo di grosse lavorazioni, spostiamo carichi di grandi dimensioni e dal peso enorme, non è un lavoro a rischio zero, ma chi svolge questi incarichi sa come farlo. Michele aveva fatto i corsi, preso il patentino per il carro ponte e per il muletto”, dice. Sabato l’azienda è rimasta chiusa, ma il responsabile ha mostrato il luogo dell’incidente ai familiari della vittima. Probabile che i funerali di Michele si svolgano in Piemonte.


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La protesta dei sindacati
“Chiediamo un impegno straordinario a tutti, dalla prefettura al sistema delle imprese per superare questa emergenza – scrivono in una nota Cgil, Cisl e Uil – . Si sono registrati 5 incidenti nelle ultime 48 ore in Piemonte e 7 morti dall’inizio dell’anno, in un territorio in cui operano solo 90 ispettori (più quelli degli Spresal), che lavorando in coppia effettuano singolarmente un centinaio di ispezioni all’anno. Dovendo controllare 120 mila imprese, è evidente che l’effetto deterrente di eventuali controlli è davvero minimo, come di una goccia nel mare – concludono i sindacati – . L’emergenza riguarda tutti i settori e, nonostante gli appelli e gli impegni solenni, non accenna a diminuire”.