Massimiliano travolto e lasciato agonizzante in strada a Campio Bisenzio: caccia al pirata
Le indagini sulla morte di Massimiliano Benigno, il 47enne trovato cadavere a bordo carreggiata nelle prime
ore di lunedì a Campio Bisenzio, nella città metropolitana di Firenze. Gli inquirenti di si concentrano ora su
alcuni pezzi di plastica di un’auto trovati sul posto: i frammenti sequestrati potrebbero appartenere alla
parte inferiore di un paraurti.
È caccia al pirata della strada che tra domenica e lunedì ha travolto in auto e lasciato agonizzante in strada
Massimiliano Benigno, il 47enne trovato poi cadavere a bordo carreggiata nelle prime ore di lunedì a
Campio Bisenzio, nella città metropolitana di Firenze. Per risalire alla vettura che ha colpito l’uomo in via
Chiella, una zona poco illuminata della cittadina dell’hinterland fiorentino, i carabinieri stanno
scandagliando tutti i video delle telecamere delle zone limitrofe, visto che il punto esatto non è inquadrato,
ma anche tutti i frammenti trovati sul luogo dell’investimento. Si tratta in particolare di pezzi di plastica di
un’auto dai quali gli investigatori ora contano di poter individuare almeno il modello della vettura il cui
conducente è fuggito. Da una prima ricostruzione, i frammenti sequestrati potrebbero appartenere alla
parte inferiore di un paraurti.
Intanto sul corpo della vittima, molto noto in città in quanto “uno dei personaggi di Campi” come ha
ricordato il sindaco Emiliano Fossi, la magistratura ha ordinato l‘autopsia. Gli inquirenti infatti intendono
chiarire quali fossero posizione e condizione dell’uomo prima dell’investimento mortale. Anche se le ipotesi
di reato del fascicolo di indagine restano quelle di omicidio stradale e omissione di soccorso a carico
dell’automobilista fuggito, si ipotizza ora che Benigno, come tutti lo conoscevano a Campi, potesse essere
già disteso a terra quando è stato investito. Una ipotesi ovviamente tutta da accertare così come quella
che l’automobilista non si sia accorto di aver investito la persona.
La strada in effetti era completamente al buio quando si sono svolti i fatti e non ci sono marciapiedi sul
quel tratto anche se sull’asfalto sono stati trovati evidenti segni che fanno pensare a una frenata e sterzata
repentina. Intanto si susseguono gli appelli delle istituzioni e del fratello della vittima all’automobilista
perché si faccia avanti e racconti la sua versione dei fatti.