Malachia e la terribile profezia della distruzione: dopo Papa Francesco la fine del mondo è vicina

Dopo Papa Francesco il mondo scomparirà: «La profezia della distruzione»

La guerra tra Ucraina e Russia a cui stiamo assistendo in queste settimane non è scoppiata all’improvviso ma deriva da un conflitto in atto tra i due Paesi, iniziato nel febbraio del 2014.

Tra ironia e supestizione, il popolo del web si è scatenato. L’attenzione è tutta per l’ennesima profezia sulla fine del mondo.

Scampata la catastrofe annunciata dai Maya per il 21 dicembre 2012, ora l’attenzione è puntata sulla profezia di Malachia: dopo Benedetto XVI sarà eletto ‘Pietro il Romano’, l’ultimo Papa poi ci sarà fine del mondo.

La profezia di Malachia
Quando Malachia si recò in pellegrinaggio a Roma e fece visita alla basilica di San Paolo si dice che egli abbia avuto una visione sui futuri papi e trascrisse il tutto in motti latini abbastanza oscuri.

A partire da Celestino II, eletto nell’ottobre del 1143 infatti, su questo foglio si susseguono 112 motti, proprio come il numero dei tondi vuoti all’epoca partendo da questo papa, che descrivono il futuro eletto al soglio pontificio.

La concordanza di alcuni di questi motti con l’origine o la storia dei papi eletti mette veramente i brividi… Ad esempio il famoso papa eremita Celestino V, l’unico che prima di Ratzinger avesse mai rinunciato al ruolo di Papa, viene descritto come ex eremo

celsus ovvero innalzato dall’eremo, proprio per la sua storia.

Il suo successore, Bonifacio VIII, della famiglia dei Caetani, che ricevette il famoso schiaffo di Anagni, venne identificato con il motto ex undarum benedictione perché nel suo stemma nobiliare campeggiavano delle onde.

Arrivando ai giorni nostri si può prendere esempio da Giovanni Paolo II, descritto con il motto de labore solis, il lavoro del sole, che si può riferire a lui dato che nel giorno della sua nascita e della sua morte ci furono delle eclissi solari, oppure il motto su

Ratzinger, Benedetto XVI, che recita Gloria olivae e che può ricondursi al suo ordine, i benedettini, che hanno proprio il simbolo dell’ulivo.

L’ultima profezia e quella su Papa Francesco

Secondo questo testo dunque Papa Francesco dovrebbe essere il penultimo papa a regnare sulla terra con il suo motto che recita così: In persecutione extrema S.R.E. sedebit, da tradursi come “Regnerà durante l’ultima

persecuzione della Santa Romana Chiesa” o “La Santa Romana Chiesa sarà in una persecuzione finale”. Insomma un presagio lugubre che termina con un ulteriore motto che riporta

Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civitas septicollis diruetur, et Judex tremendus iudicabit populum suum. Finis.

Pietro Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dai sette colli sarà distrutta e il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine.eADV

Insomma, dopo papa Francesco ci sarà un ultimo papa, Pietro, che gestirà le molte tribolazioni della chiesa e assisterà alla fine di Roma e del mondo.

Profezia di San Malachia, tutto vero o falso storico?

Ma come può la città eterna morire? In effetti molti dubbi nel corso degli anni sono stati sollevati sulla veridicità di questa profezia.

A non far quadrare i conti sono diverse notizie storiche discordanti su alcuni papi di epoche successive, che Malachia, a suo tempo non poteva conoscere.

Inoltre, la data di ritrovamento di questa profezia si attesta intorno al 1595, proprio gli anni entro i quali le profezie sembrano concordare perfettamente con i papi eletti, dopo di che molte di queste appaiono generiche ed arbitrarie, perfino non direttamente

collegabili ai pontefici regnanti.

Il dubbio è che questo documento sia un falso storico, redatto ad arte per influenzare le scelte politiche per l’elezione dei papi in quegli anni e in quelli futuri! Insomma se tutta questa profezia sia un falso o no potremo scoprirlo solo aspettando di vedere cosa

succederà nei prossimi anni.

Dopo Papa Francesco il mondo scomparirà: «La profezia della distruzione»

La guerra tra Ucraina e Russia a cui stiamo assistendo in queste settimane non è scoppiata all’improvviso ma deriva da un conflitto in atto tra i due Paesi, iniziato nel febbraio del 2014.

Tra ironia e supestizione, il popolo del web si è scatenato. L’attenzione è tutta per l’ennesima profezia sulla fine del mondo.

Scampata la catastrofe annunciata dai Maya per il 21 dicembre 2012, ora l’attenzione è puntata sulla profezia di Malachia: dopo Benedetto XVI sarà eletto ‘Pietro il Romano’, l’ultimo Papa poi ci sarà fine del mondo.

La profezia di Malachia
Quando Malachia si recò in pellegrinaggio a Roma e fece visita alla basilica di San Paolo si dice che egli abbia avuto una visione sui futuri papi e trascrisse il tutto in motti latini abbastanza oscuri.

A partire da Celestino II, eletto nell’ottobre del 1143 infatti, su questo foglio si susseguono 112 motti, proprio come il numero dei tondi vuoti all’epoca partendo da questo papa, che descrivono il futuro eletto al soglio pontificio.

La concordanza di alcuni di questi motti con l’origine o la storia dei papi eletti mette veramente i brividi… Ad esempio il famoso papa eremita Celestino V, l’unico che prima di Ratzinger avesse mai rinunciato al ruolo di Papa, viene descritto come ex eremo

celsus ovvero innalzato dall’eremo, proprio per la sua storia.

Il suo successore, Bonifacio VIII, della famiglia dei Caetani, che ricevette il famoso schiaffo di Anagni, venne identificato con il motto ex undarum benedictione perché nel suo stemma nobiliare campeggiavano delle onde.

Arrivando ai giorni nostri si può prendere esempio da Giovanni Paolo II, descritto con il motto de labore solis, il lavoro del sole, che si può riferire a lui dato che nel giorno della sua nascita e della sua morte ci furono delle eclissi solari, oppure il motto su

Ratzinger, Benedetto XVI, che recita Gloria olivae e che può ricondursi al suo ordine, i benedettini, che hanno proprio il simbolo dell’ulivo.

L’ultima profezia e quella su Papa Francesco

Secondo questo testo dunque Papa Francesco dovrebbe essere il penultimo papa a regnare sulla terra con il suo motto che recita così: In persecutione extrema S.R.E. sedebit, da tradursi come “Regnerà durante l’ultima

persecuzione della Santa Romana Chiesa” o “La Santa Romana Chiesa sarà in una persecuzione finale”. Insomma un presagio lugubre che termina con un ulteriore motto che riporta

Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civitas septicollis diruetur, et Judex tremendus iudicabit populum suum. Finis.

Pietro Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dai sette colli sarà distrutta e il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine.eADV

Insomma, dopo papa Francesco ci sarà un ultimo papa, Pietro, che gestirà le molte tribolazioni della chiesa e assisterà alla fine di Roma e del mondo.

Profezia di San Malachia, tutto vero o falso storico?

Ma come può la città eterna morire? In effetti molti dubbi nel corso degli anni sono stati sollevati sulla veridicità di questa profezia.

A non far quadrare i conti sono diverse notizie storiche discordanti su alcuni papi di epoche successive, che Malachia, a suo tempo non poteva conoscere.

Inoltre, la data di ritrovamento di questa profezia si attesta intorno al 1595, proprio gli anni entro i quali le profezie sembrano concordare perfettamente con i papi eletti, dopo di che molte di queste appaiono generiche ed arbitrarie, perfino non direttamente

collegabili ai pontefici regnanti.

Il dubbio è che questo documento sia un falso storico, redatto ad arte per influenzare le scelte politiche per l’elezione dei papi in quegli anni e in quelli futuri! Insomma se tutta questa profezia sia un falso o no potremo scoprirlo solo aspettando di vedere cosa

succederà nei prossimi anni.